Luca Materazzo, il 35enne indagato per l’omicidio del fratello Vittorio, avvenuto il 28 novembre nel quartiere Chiaia di Napoli, e’ ancora ricercato ma i suoi avvocati difensori hanno ottenuto questa mattina tutti i risultati completi delle comparazioni del Dna estratto dai 21 reperti ritrovati sul luogo del delitto. Questo consente loro di esaminare il materiale probatorio e proporre una istanza di annullamento della misura cautelare in carcere emessa nei confronti del 35enne ai giudici del Tribunale del Riesame gia’ la prossima settimana. Ma la Procura di Napoli, che conduce le indagini e coordina il lavoro della Squadra Mobile e della Scientifica, non ha ancora sciolto due riserve su due istanze proposte dai legali di Materazzo, Gaetano e Marialuigia Inserra. La prima riguarda l’estrazione di tracce di Dna da un foulard, presumibilmente usato dall’assassino, e trovato sulle scale di fronte al luogo del delitto, sul quale non sono stati eseguiti prelievi. La seconda riguarda l’invio di tutto il materiale genetico ricavato dagli esami della Scientifica della polizia al Ris dei carabinieri per effettuare un’analisi ‘particolare’, che consentirebbe la datazione delle tracce di Dna ritrovato. Questo perche’ i periti della difesa ritengono che alcune tracce isolate sui reperti hanno una struttura ‘vecchia’, circostanza questa che se provata, potrebbe cambiare di molto le indicazioni degli elementi d’accusa. Intanto riprende vigore anche l’indagine sulla morte di Lucio Materazzo, il padre di Vittorio e di Luca, morto nell’estate del 2015 nella sua abitazione di Chiaia, in circostanze sospette per Vittorio. L’ingegnere ucciso aveva presentato due espositi in procura ipotizzando che suo padre fosse stato ucciso. I pm hanno contattato un anatomopatologo che dovra’ valutare se dalla riesumazione del cadavere possa ricavarsi qualche elemento utile ai fini dell’indagine.Â