Droga e racket a Ercolano, il boss Natale Dantese incassa venti anni di reclusione

Ercolano. Racket e droga: definitiva la condanna a 20 anni per il boss irriducibile Natale Dantese. Una condanna che raggiunge il ras del ‘canalone’ in carcere dove è detenuto in regime di 41 bis. La Cassazione ha ratificato la condanna della Corte di Appello di Napoli, inflitta nell’ambito del processo nato dall’operazione ‘Boomerang’ della Dda di Napoli. Gi ermellini hanno anche confermato le condanne per altri imputati: Ciro Cozzolino sette anni, Gerardo Papale otto anni e Nunzio GaloÌ€ un anno e quattro mesi. Sarà discusso in un’altra udienza il ricorso della difesa per Francesco Borrelli, condannato in Appello a cinque anni di reclusione. La decisione della Cassazione pone fine ad una parte del processo iniziato con gli arresti degli uomini che fanno parte dell’alleanza Ascione-Suarino-Papale di cui Dantese è diventato il capo indiscusso. Il processo in primo grado fu intentato nei confronti di 22 imputati che finirono nell’inchiesta della Dda di Napoli a conclusione di anni di indagini da parte dei carabinieri di Torre del Greco coordinati dal pm Pierpaolo Filippelli. Le indagini consentirono di far luce su un’organizzazione specializzata nel traffico di stupefacenti, droga che finiva sulle piazze di spaccio distribuite tra Ercolano e Portici. La droga partiva da via Marconi e da via Canalone quartiere generale degli Ascione-Papale. Un sistema svelato, in parte, anche dai collaboratori di giustizia e che ha permesso agli inquirenti, prima, e ai magistrati poi di individuare i responsabili del traffico di stupefacenti. A capo del gruppo c’era lui: Natale Dantese, leader del gruppo che si frappose in una sanguinosa faida ai Birra-Iacomino con i quali gli Ascione si contendevano il controllo malavitoso del territorio.


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