Ercolano. Omicidio Scognamiglio: fine pena mai per Natale Dantese. Fu lui a ordinare la morte del pusher ucciso il 1 ottobre del 2008 ad Ercolano. A stabilirlo una sentenza della Corte d’assise di Napoli che ha condannato il boss di via Canalone.
A inchiodarlo anche le dichiarazioni del pentito Giuseppe Capasso, il killer di Scognamoglio, ed ex fedelissimo di Dantese e del clan Ascione, già condannato a 12 anni di reclusione per questo omicidio. Un anno fa le accuse e l’ordinanza di custodia cautelare per Natale Dantese firmata dal Gip Gaudino su richiesta del pm antimafia, Pierpaolo Filippelli. Secondo l’accusa Scognamiglio fu punito dagli Ascione-Papale perchè ritenuto un traditore vicino ai rivali Birra-Iacomino. Ad avallare la tesi che il mandante di quell’omicidio di nove anni fa fu proprio Natale Dantese anche l’ex moglie del boss del Canalone, oggi pentita, Antonella MaÂdonna. Dantese, detenuto in regime di carcere duro è stato uno dei più feroci padrini del clan Ascione-Papale. Giuseppe Capasso racconta le pressioni subite da Dantese per eseguire l’omicidio nonostante lui non lo volesse fare, tant’è che il killer temette ritorsioni anche nei suoi confronti e della sua famiglia. Capasso ha raccontato e fasi dell’omicidio di Salvatore ScoÂgnamiglio, dall’arma utilizzata ai luoghi in cui gettò la pistola, in un cassonetto a San Giorgio a Cremano, al motorino incendiato prima di tornare a casa con un treno della Circum come se nulla fosse accaduto. Ieri è arrivato il carcere a vita per Natale Dantese.