Faito, appaltati i lavori per le stazioni della funivia

Sono stati appaltati i lavori per l’adeguamento antisismico delle due stazioni e l’abbattimento delle barriere architettoniche alla funivia del Faito. Dalla prossima primavera infatti gli operai della società cooperativa Co.Res. che si è aggiudicata l’appalto di gara pubblicato dalla società regionale dei trasporti Eav, inizieranno i lavori. Il progetto, finanziato con circa 2 milioni di euro dalla Regione che ha attinto dal Fondo coesione e sviluppo del territorio, prevede l’ammodernamento delle due stazioni a valle e a monte della funivia. Un intervento necessario soprattutto per quanto riguarda il sito che si trova sulla cima del Faito. Infatti, nonostante il boom di passeggeri nella scorsa primavera, manca ancora un punto vendita dei biglietti nella parte alta della montagna da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato. Sono previsti interventi strutturali anche per la stazione della funivia a Castellammare. “La riapertura è prevista per la prossima primavera -scrive in un post sui social l’Eav – I risultati del 2016 , sia in termini di incassi che in termini di partecipazione e di coinvolgimento del territorio, sono stati assolutamente positivi e ci spingono ad andare avanti”. I numeri in realtà sono stati talmente incoraggianti che durante l’estate gli orari di salita e discesa si sono protratti nel tardo pomeriggio, fino ad arrivare a sera nel giorno di Ferragosto quando ci fu un vero e proprio record di biglietti staccati, oltre un’ora di fila per salire sul Faito. Il tutto nonostante alcune pecche, una su tutte l’assenza di un punto vendita dei ticket in cima al monte Faito.  Ora le associazioni, residenti e gli operatori economici del territorio attendono anche gli interventi per la cura della montagna e i lavori per migliorare la viabilità. Su questo fronte l’amministrazione comunale del sindaco Antonio Pannullo ha a disposizione lo stanziamento di circa 10 milioni di euro inviati dalla Regione per diverse opere tra cui la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico, e la riqualificazione dell’arteria stradale che porta al Faito al momento impraticabile.


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