Giancarlo Siani, eroe contemporaneo, il fratello Paolo a Milano per parlare di legalità e importanza dell’informazione

Milano. Legalità, lotta alla criminalità organizzata, importanza dell’informazione. Di questo si è parlato oggi a Milano alla tavola rotonda aperta agli studenti delle scuole superiori dal titolo: ‘Giancarlo Siani, un eroe contemporaneo’. Moderati da Saverio Paffumi, giornalista freelance, all’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Paolo Siani, medico, presidente della Fondazione Polis e fratello di Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, e Gabriele Dossena, presidente del Consiglio della Lombardia dell’Ordine dei Giornalisti. Punto di partenza, la macchina da scrivere di Giancarlo Siani, una Olivetti Lexikon M80 ospitata per qualche tempo al Museo della macchina da scrivere di Milano. “Giancarlo – ha ricordato Paolo Siani – non era un giornalista ‘fissato’ con la camorra, non voleva fare l’eroe. Però era curioso di scoprire il perché delle notizie in cui si imbatteva”. “In Italia – ha detto ancora Siani – è in corso una guerra. L’unico modo di combatterla è con l’arma della cultura. Un recente studio sociologico su Napoli dice che il 5% dei bambini che nascono sono figli di mamme con la licenza elementare. Il 34% sono figli di madri sì e no con licenza media. Significa che tra dieci anni avremo 30mila ragazzi a forte rischio di arruolamento nelle file dei camorristi. Oggi a Napoli c’è il fenomeno delle baby-gang, poco indagato e documentato: si tratta di adolescenti che escono di notte e sparano per esercitarsi. E’ a questi ragazzi che va data una chance. Appena nascono. Prima ancora che nascano. Attraverso l’educazione e la culturizzazione dei genitori”.


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