Giochi e criminalità, sodalizi fra clan e interessi all’estero nella Relazione Dia sul I° semestre 2016

Pubblicata la relazione sull’attivita’ svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia nel primo semestre 2016. Non mancano nel documento i passaggi che riguardano il gioco d’azzardo e il suo legame con i clan, all’Italia come all’estero, cosi’ come le sinergie fra le diverse mafie. A proposito della Camorra si legge ad esempio in un passaggio della Relazione che “anche fuori Regione e all’estero, si conferma l’operativita’ dei gruppi camorristici nel settore del gioco e delle scommesse illegali, anche on line, in alcuni casi in sinergia con la ‘ndrangheta e cosa nostra, con una commistione di interessi la cui portata e’ tale da far prevalere la convenienza di una spartizione concordata dei profitti illeciti, al la stregua di quanto rappresentato con riferimento al “metodo del tavolino”.

Oltre agli appalti, gli ambiti criminali di maggior interesse del cartello dei Casalesi sono rappresentati dal riciclaggio, l’usura, le estorsioni, la gestione delle puntate e delle scommesse d’azzardo on line e il traffico di stupefacenti. Per quanto riguarda il cartello dei Casalesi e’ risultato il gruppo con piu’ stabili ramificazioni nella Regione Lazio, con una particolare propensione ad inserirsi nel settore dei giochi e scommesse illegali, anche on line, come confermato dalle recenti operazioni “lmitation game” e “Game over”. Con la prima, conclusa nel mese di gennaio in sinergia tra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, e’ stata scoperta un’associazione a delinquere a carattere transnazionale volta a commettere una serie indeterminata di reati attraverso una rete illegale di gioco online, aggirando, in tal modo, la normativa di settore e omettendo fraudolentemente il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco. L’organizzazione, che faceva capo ad un pregiudicato residente a Roma, era composta da soggetti vicini alla Camorra (Casalesi, gruppo Zagaria, ed altri clan originari di Napoli), alla ‘ndrangheta alla criminalita’ romana ed era attiva anche su altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), dove operava in accordo con gruppi criminali locali.

Nell’operazione Game over sono stati invece coinvolti soggetti ritenuti affiliati ai gruppo Iovine ed al contiguo ed autonomo sodalizio Guarnera di Acilia, quartiere della periferia sud di Roma. Il provvedimento ha tratto spunto da diverse inchieste su un esponente del clan Iovine che, trasferitosi ad Acilia nel 2003, aveva stretto rapporti con la famiglia Guarnera, con la cui complicita’ era riuscito ad acquisire la gestione di numerose sale gioco. Lo scorso anno si e’ poi evidenziato l’asse tra elementi di cosa nostra e della ‘ndrangheta nell’ambito dell’operazione “Totem” incentrata sulle attivita’ illecite dal clan messinese Giostra, attivo nelle estorsioni e nella gestione del gioco d’azzardo. A gennaio 2016 – invece – a conclusione dell’operazione “Bing Bang”, e’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 20 soggetti, di cui 18 indagati per il reato di cui all’art. 416-bis c.p. ed uno per concorso esterno in associazione mafiosa, nonche’ per altri reati, tra i quali spiccano numerose estorsioni e gestione del gioco d’azzardo.

Anche sul piano internazionale, le recenti attivita’ investigative confermano l’interesse di cosa nostra ad infiltrarsi nei piu’ avanzati settori economici. Si tratta di un processo agevolato dalla rapida modernizzazione dei circuiti finanziari e dallo sviluppo delle tecnologie informatiche applicate all’economia ed agli scambi internazionali. La leva motivazionale che permea, in definitiva, le strategie di azione di cosa nostra risiede innanzitutto nella cospicua disponibilita’ di liquidita’ d’illecita provenienza da riciclare e reimmettere nel circuito economico legale. Sempre all’estero, si segnala un rinnovato interesse di cosa nostra per il traffico internazionale di stupefacenti e per le attivita’ di riciclaggio connesse alla gestione illegale dei giochi e delle scommesse. New York, in particolare rappresenta per l’organizzazione siciliana un centro di interessi con riferimento al riciclaggio di capitali illeciti, all’usura, alle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti, al gioco d’azzardo, al traffico di esseri umani e allo sfruttamento di mano d’opera.


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