Un’audizione a porte chiuse, svoltasi solo con i componenti della Commissione d’inchiesta sulle società partecipate della Regione Campania, con l’attuale amministratore della Sma si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi. Convocata dal presidente Luciano Passariello (FdI-An), l’audizione è uno dei passaggi necessari per appurare quanto oggetto delle indagini avviate in ottobre scorso dall’Anac guidata da Raffaele Cantone. L’incontro si è svolto in modo pacato, riferisce ad Askanews lo stesso Passariello che non entra nel merito delle questioni ma si limita a spiegare che, seguendo il compito istituzionale dell’organismo consiliare, si è proceduto nel porre specifiche domande all’amministratore della Sma Campania SpA cui è stato poi chiesto di fornire documentazione ad hoc. All’inizio dei lavori si è però registrato il dissenso di Gianluca Daniele (Pd), vice segretario della stessa Commissione, che ha suggerito di far partecipare ai lavori alcuni sindacalisti. Al no del presidente ha deciso di lasciare i lavori. In rappresentanza del Pd è intervenuto Nicola Marrazzo. “Il mio rifiuto di far partecipare i sindacalisti – spiega Passariello – è dovuto semplicemente a un obbligo che la nostra Commissione ha secondo l’art. 53 del Regolamento del Consiglio che impone la riservatezza”. Lo stesso articolo prevede, infatti, la pubblicazione dei verbali solo al termine dell’istruttoria e, inoltre, “con l’assenso del presidente dela Consiglio regionale e del presidente dell’organismo consiliare”. Passariello insiste sul fatto che la posizione assunta dal collega consigliere del Pd Daniele non ha ragione d’essere “perché non è in discussione il futuro dei lavoratori (quasi 700 unità , ndr) rispetto ai quali il consiglio regionale si è espresso con una legge ad hoc dove si sottolinea, appunto, che i lavoratori non si toccano”. Resta la disponibilità di Passariello di audire i sindacati “qualora ritenessero opportuno dare un contributo all’indagine avviata”. Da quanto è dato sapere non si trovano documenti inerenti alcune spese. Ed è quindi su questo che la Commissione deve fare chiarezza. Nello specifico, dunque, si potranno avere maggiori dettagli a istruttoria conclusa. Solo nel caso in cui fossero dimostrate inadempienze la Commissione ha il dovere di inviare gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.