Indossava la divisa da carabiniere per truffare anziani: arrestato 30enne di Secondigliano

L’attivita’ dell’Arma finalizzata alla prevenzione e repressione del fenomeno delle truffe, continua in maniera incessante. I Carabinieri della Compagnia di Montella in provincia di Avellini hanno arrestato Antonio Tranchino, un trentenne napoletano, eseguendo un’ordinanza emessa dalla Procura della Repubblica di Avellino per il reato di truffa aggravata. I fatti risalgono allo scorso mese di novembre: a cadere nella trappola, un’anziana di Caposele e, qualche giorno dopo, un’altra di Montella. Spacciandosi come Maresciallo dei Carabinieri, il malfattore metteva a segno le truffe, riuscendo a farsi consegnare valori per un totale di circa 10mila euro. L’uomo, secondo quanto ricostruito dai militari, telefonava la vittima prescelta, con richiesta di denaro quale cauzione per scarcerare un congiunto ristretto in camera di sicurezza, responsabile di aver cagionato un incidente stradale con feriti; poco dopo la telefonata, ritiro di quanto concordato direttamente presso l’abitazione delle anziane signore, poi si dileguava appena ottenuto i soldi. A questo punto le vittime si rendevano conto del raggiro in cui erano incappate e non esitavano a richiedere l’intervento dei Carabinieri. Le indagini, avviate attraverso una prolungata attivita’ di ricerca ed incrocio di dati ed immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza nonche’ l’analisi del “modus operandi” e delle varie testimonianze raccolte, hanno portato all’identificazione del malfattore, il trentenne di Napoli, gia’ gravato da precedenti per analoga fattispecie di reato. Serrate le ricerche da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montella hanno rintracciato e arrestato l’indagato che si trovava nel quartiere 167 di Secondigliano a Napoli.

CONSIGLI CONTRO LE TRUFFE. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino ha stilato una serie di consigli grazie all’iniziativa “difenditi dalle truffe”, principalmente rivolta agli anziani potenziali vittime di truffa, ma anche a tutti gli operatori pubblici e privati, reti parentali o amicali che, venendo a contatto con persone anziane a vario titolo, possono assumere un ruolo nella prevenzione e nella tutela nei confronti di questa categoria di persone. Spesso e’ la condizione di solitudine della persona – si legge nella nota dei militari dell’arma – che favorisce i truffatori: le persone anziane con pochi amici e scarse relazioni sociali, con minore prontezza di riflessi o minor conoscenza dei fenomeni di truffa possono essere ingannate con maggiore facilita’. E’ importante, quindi, saper riconoscere le situazioni piu’ a rischio, conoscere gli elementi che possono far pensare che sia in atto un tentativo di truffa e, di conseguenza, i comportamenti da assumere. Il truffatore – hanno evidenziato i carabinieri – , per introdursi nell’abitazione, puo’ presentarsi in diversi modi: una persona distinta, elegante, gentile, che dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’INPS, o un addetto delle societa’ di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, ecc. e talvolta si presenta come appartenente alle Forze dell’Ordine, spesso con casacche e pettorine e non in divisa. Non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa soprattutto se si e’ soli. Prima di farli accedere accertarsi della loro identita’ eventualmente chiedendogli di mostrare un tesserino di riconoscimento. Non dare denaro a sconosciuti che indicano di essere impiegati di enti pubblici o privati: Enel, Telecom, Gas, Acquedotto, Inps, ecc., non effettuano riscossione di bollette presso abitazioni, preannunciando l’eventuale controllo delle utenze con apposito avviso. Mostrare cautela nell’acquisto di merce offerta per strada o venduta porta a porta e diffidare sempre degli acquisti oltremodo convenienti e dei guadagni facili, trattandosi verosimilmente di truffa o di prodotti rubati. Prestare attenzione se qualcuno telefona o si presenta a casa, chiedendo del denaro o oggetti preziosi per pagare debiti o acquisti di merce, con la scusa che lo ha mandato un parente: in tal caso rinviare l’appuntamento o chiedere al familiare interessato di partecipare al successivo incontro. Segnalare immediatamente ogni situazione sospetta al 112 o al piu’ vicino Comando. 


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