Napoli, attende l’ambulanza rianimativa due ore, poi arriva in ospedale e muore. C’è l’inchiesta

Ove mai vi fosse bisogno di una nuova conferma dello sfascio della sanità in Campania, ecccolo: una donna di 52 anni è  morta dopo aver atteso invano per due ore un’ambulanza rianimativa. La notizia viene raccontata stamane nell’edizione napoletana di Repubblica. La donna, Maria Teresa B. di 52  viene portata al Loreto Mare per una crisi ipertensiva. Sono le 11,30 circa. la donna sta male ha perso conoscenza. Si so­spetta un aneurisma o un’emor­ragia cerebrale: ci vuole una Tac che consenta una diagnosi preci­sa. Ma nell’ospedale dove la tecnologia diagnostica, compresa la radiologia, funziona male o per niente, Maria Teresa non può essere assistita. Occorre smi­starla subito in altro presidio do­ve l’apparecchiatura marcia co­me si deve. Il San Giovanni Bo­sco fa al suo caso. Ma per trasferi­re una paziente nelle condizioni di Maria Teresa ci vuole un’am­bulanza rianimativa. È altissimo il rischio di complicazioni fatali. A Napoli ne esistono solo due. Quella che serve a Maria Teresa è impegnata all’ospedale San Paolo. Arriva dopo quasi due ore. La paziente viene trasportata al San Giovanni Bosco. Ma mezz’ora dopo aver effettuata la Tac mentre le si praticavano le cure la donna muore. I parenti hanno denunciato il caso. E’ stata aperta un’inchiesta. Resta l’amarezza di una situazione oramai insostenibile. La politica discute, e non i medici che nonostante la mancanza di mezzi fanno il loro dovere, e gli ammalati muiono.

 

 

 


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