Nocera Inferiore. Aborti clandestini, concussione, peculato e truffa: il ginecologo Franco Petrone, 71enne ex primario del reparto di Ginecologia dell’ospedale Umberto I dovrà difendersi da pesantissime accuse. Dopo il blitz nello studio e presso l’ospedale nocerino che aveva portato a sequestri di documenti e farmaci è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini e la formuazione di un pesante capo di imputazione a suo carico. Il sostituto procuratore, Amedeo Sessa, ha inviato al professionista e al suo avvocato, Giovanni Annunziata, l’avviso con il quale dichiara chiuse le indagini. Petrone è accusato di aver praticato interruzioni di gravidanze a più donne, presso il suo studio privato e quindi senza il rispetto delle norme previste dalla legge 194. Secondo i carabinieri della Procura e del Nas di Salerno, Petrone – oltre alle normali tecniche – avrebbe somministrato alle pazienti anche il Cytotec, un farmaco gastroprotettore che tra gli effetti collaterali ha anche quello dell’aborto. Ma l’accusa di aborti clandestini non è l’unica accusa da cui dovrà difendersi il noto ginecologo nocerino, con studio in via Matteotti. Innanzitutto deve rispondere di truffa ai danni dell’Ente ospedaliero di Nocera Inferiore, in quanto nel periodo in cui era Primario del reparto di ginecologia, nella qualità di dirigente e responsabile del servizio interruzione di gravidanza avrebbe svolto abusivamente all’attività medica privata. Mentre veniva pagato, insomma, come se svolgesse il tempo pieno continuava a lavorare nel privato, pur essendo l’attività incompatibile con l’incarico pubblico. Ed inoltre Petrone è accusato di concussione.
Secondo l’accusa, avrebbe indotto una donna che aveva deciso di interrompere la gravidanza a effettuare due visite private presso il suo studio per inserirla poi nella lista pubblica dell’ospedale. Secondo la donna, il ginecologo le aveva prospettato la possibilità che c’era una mancanza di posti in ospedale e quindi avrebbe potuto superare il periodo di gestazione consentito dalla legge. Ma dopo le due visite private, pagate in nero 160 euro, quel posto in ospedale si rese disponibile e la donna potette abortire.
Ma dopo il blitz di novembre Petrone si è dovuto difendere anche dall’accusa di peculato. Infatti, presso il suo studio – in via Matteotti a Nocera – furono trovate diverse scatole di medicinali per uso ospedaliero e quindi non vendibili nelle farmacie e modulistica in bianco intestata all’Asl di Salerno del presidio ospedaliero Umberto I di Nocera Inferiore. Accuse dettagliate dalle quali dovrà difendersi il noto ginecologo da luglio scorso in pensione. Petrone ha attualmente in corso anche un processo per omicidio colposo per la morte di Maria Cariello, 35 anni originaria di Gragnano ma residente ad Angri, deceduta dopo un’interruzione di gravidanza.
Rosaria Federico