Non ripuliva i soldi dei Licciardi, assolto il “regista” dell’Alleanza di Secondigliano

Gennaro Trambarulo “’o pazzo”, 46enne indicato dai pentiti come figura apicale del clan Licciardi, ha incassato una inaspettata assoluzione dall’accusa di riciclaggio. Una vittoria giudiziaria, quel- la ottenuta dal presunto ras, che arriva a poco più di due anni dalla precedente assoluzione per camorra.
Trambarulo, difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Francesco Foreste, ha affrontato il processo da uomo libero.  Il collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi, come ricorda Il Roma, negli anni scorsi ne aveva parlato come il regista capace di tenere le redini dell’Alleanza di Secondigliano. Una figura determinante, chiamata a ricoprire un ruolo assai delicato: il mantenimento degli equilibri e la risoluzione delle controversie tra le tre cosche del super cartello, vale a dire i Licciardi della Masseria Cardone, i Mallardo di Giugliano e i casalesi dell’ala “bidognettiana”. Accuse pesanti come macigni, ma alle quali il 46enne, dopo una condanna in primo grado a dieci anni di reclusione, era riuscito a sottrarsi nel novembre del 2014: assolto dunque perché il pentito che lo inchiodava, cioè Pirozzi, non era stato ritenuto sufficientemente attendibile dai giudici della Terza sezione della Corte d’appello. Caduta la pesante accusa ieri quindi è arrivata la prescrizione dall’accusa di  riciclaggio aggravato dal metodo mafioso.  E così il regista dell’Alleanza di Secondigliano si è ritrovato a incassare la seconda clamorosa assoluzione.


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