Il processo per l’omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni trovata cadavere al parco Verde di Caivano il 24 giugno del 2014, si fa sempre piu’ complicato. Questa mattina i pubblici ministeri Domenico Airoma e Claudia Maone, che seguono il processo in Corte d’Assise, hanno chiesto la trasmissione degli atti al proprio ufficio per poter procedere contro Massimo Bervicato per falsa testimonianza. Nell’udienza del 10 gennaio scorso, l’uomo aveva detto in aula che quando Chiccia, cosi’ come era soprannominata Fortuna, era a terra senza vita, aveva visto Raimondo Caputo, imputato per l’omicidio della bimba, accanto a lui. In tal modo lo collocava lontano dal luogo dove secondo l’accusa si sarebbe perpetrato un tentativo di violenza sessuale ai danni di Chicca e poi l’omicidio della stessa. I pm pero’ la scorsa settimana hanno sentito alcuni testimoni, che erano stati indicati dallo stesso Bervicato come presenti sulla scena del delitto, che hanno invece confermato che Caputo non era in strada al cortile. L’udienza, caratterizzata da momenti di tensione tra gli avvocati di parte civile, che ritengono Caputo innocente e puntano il dito verso altre tre persone, e i magistrati della Corte d’Assise, e’ poi proseguita con l’escussione del tenente colonnello del Racis dei carabinieri Anna Bonifazi. L’ufficiale fu una delle prime che ascolto’ l’amica di Chicca, figlia di Marianna Fabozzi, testimone oculare del delitto. Fu lei a riferire di aver visto Caputo tentare di abusare di Chicca prima di lanciarla dal settimo piano dell’edificio al parco Verde. “Era sofferente quando le fu chiesto di ricordare cosa avvenne quel giorno, come se qualcuno l’avesse spinta a non dire la verita'”, racconta, circostanza che sara’ poi accertata successivamente dalle intercettazioni telefoniche.