Orlando e giocatori del Napoli visitano carcere minorile Nisida

“Credo davvero che vada apprezzata la sensibilità della società e dei giocatori che sono venuti qui questa mattina e che ci aiutano a mandare un messaggio all’esterno, cioè che questa realtà non va dimenticata. Il carcere, in generale, è una realtà che non va dimenticata perché altrimenti produce soltanto effetti negativi”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea orlando, a margine della visita nel carcere minorile di Nisida, nella quale è stato accompagnato dai giocatori del Napoli, Dries Mertens, Marek Hamsik e Leonardo Pavoletti. “E’ importante – ha aggiunto – che si creino dei ponti, dei rapporti tra realtà penitenziarie e società”. I giocatori questa mattina, ha proseguito Orlando, “hanno mandato un messaggio importante ai ragazzi: si può avere successo, ma non bisogna mai dimenticarsi di chi si trova in difficoltà. Ai ragazzi di Nisida, però, bisogna chiedere di utilizzare questo tempo” in carcere “come occasione di riscatto”.  Napoli, ha proseguito il ministro Orlando, “è una città nella quale la criminalità organizzata ha un peso abnorme. Questo pè un dato scientifico. Alle spalle abbiamo mesi di vicende tragiche, nasconderlo sarebbe sbagliato, ma lo sarebbe anche negare che ci può essere una opportunità di riscatto”. “Insieme – ha concluso il Guardasigilli – dobbiamo discutere del modo in cui è possibile risolvere le emergenze sociali che costituiscono il presupposto di questa situazione”.

“Napoli-Spezia di Coppa Italia? Lo Spezia è la squadra della mia città, tiferò per loro ma dopo questa mattinata sono in imbarazzo perché sono un po’ tifoso anche del Napoli. Venire al San Paolo? Vedremo”. Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando a margine della visita con i calciatori del Napoli Hamsik, Mertens e Pavoletti al cercare minorile di Nisida. Orlando, nato a La Spezia ma tifoso della Fiorentina, ha elogiato il gesto dei calciatori azzurri: “Non è consueto – ha detto – un gesto di altruismo come quello manifestato dai calciatori del Napoli oggi, non era scontato che venissero qui a confrontarsi con una realtà complicata: chi va in carcere sa sempre che si mette su terreno sdrucciolevole, averlo fatto è un gesto importante e quindi oggi sono molto tifoso del Napoli”.

“Oggi ho visto Antonio ed Emanuele fare la pizza con amore, mettendoci il cuore e sono sicuro continueranno anche quando usciranno da qui”. Così Dries Mertens ha commentato la visita al carcere minorile di Nisida dove si sono recati il campione belga, insieme al capitano Marek Hamsik e al nuovo attaccante azzurro Pavoletti. I tre calciatori hanno visitato i laboratori di pizzeria, ceramica e pasticceria, dove i giovani apprendono dei mestieri da poter spendere una volta scontata la pena. Hamisk si è anche cimentato nella preparazione di una pizza margherita. Poi i tre hanno incontrato circa 50 detenuti del carcere minorile, che attualmente ospita 48 ragazzi e 10 ragazze, che li hanno accolti con grande calore, sommergendoli di domande e raggruppandosi intorno a loro per le foto di rito. I ragazzi al termine dell’incontro, nel teatro del carcere, hanno salutato i tre giocatori intonando il coro da stadio “Un giorno all’improvviso”.


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