Entrano già nel vivo i movimenti politici a Pompei. In vista delle prossime elezioni, la cui data ancora non è stata decisa dal Governo, pare che ci sia chi brama il ritorno sulle scene di Claudio D’Alessio, ex sindaco della cittadina mariana (e con qualche procedimento penale in corso, ndr). Secondo alcune indiscrezioni si dovrebbe tenere questa sera una riunione fortemente voluta dal Deus Ex-Machina della politica locale, pompeiano di adozione, Carmine Lo Sapio. Proprio Lo Sapio pare stia cercando di riunire attorno ad un tavolo una buona parte parte di ex amministratori locali per creare così un gruppo che possa sbaragliare la concorrenza. Nelle intezioni del casilliano di ferro vi è la volontà di mettere da parte Franco Gallo, candidato a sindaco sconfitto alle ultime comunali e voluto proprio da Lo Sapio. Cosa ci sia dietro questo improvviso tradimento è un mistero. Ma l’ex socialista, passato negli ultimi anni da destra a sinistra con la faciltà degli acrobati, nel corso della sua trentennale esperienza politica pompeiana è sempre stato al centro di faide e complotti politici che però lo hanno visto quasi sempre perdente. Voci trapelate in questi giorni mettono assieme parte dell’ex amministrazione Uliano e parte della sua opposizione. Infatti, alla riunione di questa sera, dovrebbe partecipare oltre al “padrone di casa” Carmine Lo Sapio, anche Conforti, ex consigliere di maggioranza dell’ex sindaco poi sfiduciato Nando Uliano. Della stessa amministrazione pompeiana, ma all’opposizione, dovrebbe esserci anche Cirillo, ex consigliere di opposizione. Le new entry, ma tanto new non sono, dovrebbero essere l’esponente di sinistra, Ciro Serrapica, e l’ex sindaco appunto Claudio D’Alessio. Un grande papocchio insomma, che vedrebbe in campo molti degli ex amministratori che hanno avuto a che fare con il Tribunale ed hanno ancora qualche procedimento in corso. Manca solo il grande pensatore della politica pompeiana a questo tavolo, ovvero il professore universitario Sandro Staiano, per tornare indietro di una ventina di anni. Insomma il “vecchio che avanza” a Pompei alla faccia della rottamazione.
 Giovanni De Rosa