Salerno, docenti utilizzavano gli Iphone dell’Università per scopi personali: verso il processo

Salerno. Telefoni cellulari di ultima generazione per due professori dell’Unisa: Indagini concluse e accusa di peculato per il direttore del dipartimento Ingegneria dell’informazione elettrica e matematica e per un docente della stessa Facoltà. Si profila il processo per Mario Vento, 57 anni di Avellino e Ciro D’Apice, 50 anni di Pompei accusati di peculato per l’utilizzo di tre telefonici cellulari di ultima generazione acquistati dall’Università degli Studi di Salerno per consentire la ‘pronta reperibilità’ e utilizzati con proprie schede dai due docenti. A Vento, direttore del dipartimento di Matematica e D’Apice, professore ordinario, l’amministrazione dell’Unisa aveva assegnato due cellulari Iphone 6 acquistati per un importo di 1668 euro e un Iphone 6 plus pagato 1059 euro con fondi pubblici. Cellulari che dovevano essere utilizzati per scopi didattici, secondo quanto stabilito dall’amministrazione universitaria, o per la pronta reperibilità dei professori. Secondo quanto scoperto dai carabinieri della polizia giudiziaria del Tribunale di Nocera Inferiore, il professore D’Apice si sarebbe appropriato dei primi due telefoni e Vento del terzo, più avanzato tecnologicamente, inserendo negli apparecchi delle sim card personali e quindi utilizzandoli per scopi non istituzionali.

Il sostituto procuratore Amedeo Sessa ha formulato nei loro confronti l’accusa di peculato. I due ‘incaricati di pubblico servizio’ sono difesi dall’avvocato Giorgia D’Agosto, ed ora potranno difendersi dalle accuse. Il caso di sprechi e benefit ad personam è stato scoperto nel corso delle indagini, più ampie, che riguardano l’Università di Salerno condotte dai carabinieri del comando provinciale di Salerno e dalla sezione di polizia giudiziaria del tribunale di Nocera Inferiore. A novembre scorso, i militari avevano chiesto al direttore generale Attilio Riggio i documenti relativi all’acquisto di tre telefoni cellulari di ultima generazione messi a disposizione dei due docenti a gennaio del 2015. Alla fine del 2014 l’Unisa aveva diffuso una direttiva, in tema di razionalizzazione della spesa pubblica, nella quale si chiariva l’ambito in cui poteva essere consentito l’utilizzo di telefoni cellulari acquistati con soldi della pubblica amministrazione. Ma nel frattempo aveva consegnato i telefoni ai prof e ai direttori dei dipartimenti per la pronta reperibilità e la realizzazione di app su dispositivi smartphone.

Rosaria Federico


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