Sarno, ecco come l’infermiere tutto fare gestiva le visite e il traffico di farmaci in ospedale

Sarno. E’ l’uomo della prenotazione di visite voloci, dei farmaci salvavita sempre a disposizione, delle analisi cliniche a costo zero grazie ad amicizie tra infermieri e medici degli ospedali di Scafati e Sarno. L’arresto, ai domiciliari, dell’infermiere Alfonso Ferrante ha svelato un giro di ‘clientele’ e raccomandazioni nell’ambito della sanità pubblica a discapito di tanti che non hanno ‘conoscenze’ e ‘santi in paradiso’. Le intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri di San Valentino Torio in pochi mesi hanno permesso di ricostruire la mappa delle amicizie di Ferrante. In passato condannato per associazione per delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti e interdetto dai pubblici uffici, in servizio presso l’ospedale di Scafati in una cooperativa. Bastava una telefonata di ferrante per aprire le porte ad amici e parenti tra i due ospedali e poi a telefono le istruzioni per ricoveri, visite specialistiche e consegne di farmaci per aiutare questo o quell’amico. “Viene Peppe gli dai quelle fiale di Luvion” dice ad un’infermiera del reparto di medici dell’ospedale di Sarno. E poi: “Vai dal dottore a nome mio”. Le farmacie pubbliche dei due ospedali venivano depredate dei farmaci più costosi, ma anche più banali – ritrovati nelle abitazioni di Ferrante – ma qualora quelle farmacie casalinghe erano sprovviste a Ferrante bastava una telefonata per avere quello che gli serviva. Bentelan, antibiotici, antidolorifici, pastiglie per lo stomaco ma anche farmaci che vengono utilizzati esclusivamente negli ospedali venivano messi a disposizione di amici, parenti e stranieri che non avevano il permesso di soggiorno e quindi diritto alle cure a carico del servizio sanitario nazionale.

Nel corso delle perquisizioni effettuate tra gennaio e marzo dello scorso anno quando l’indagine della Procura di Nocera Inferiore è giunta ad una svolta sono state sequestrate decine di scatole di farmaci tutte provenienti dallo Scarlato e dal Villa Martiri. Il giudice per le indagini preliminari, Paolo Valiante, nell’ordine di arresto a carico di Ferrante ha sottolineato ‘l’indebita interferenza nella gestione dei medicinali di dotazione ospedaliera e dell’accesso al pronto soccorso, tanto da essere individuato come un vero e proprio punto di riferimento da amici e conoscenti’. Ogni volta che amici e parenti avevano bisogno di farmaci, accertamenti clinici e visite in ospedale si rivolgevano a Ferrante ‘il tutto gratuitamente ed a carico del servizio sanitario nazionale e quindi di quei cittadini che contribuiscono disciplinatamente, per il tramite dell’imposizione fiscale, al manteimento dei servizi pubblici essenziali’ scrive il Gip Valiante. E tutti, dagli infermieri ai medici ad ogni telefonata di Ferrante si mettevano a disposizione, favorendo i cosiddetti ‘protetti’ dell’uomo. “Buongiorno, sono Ferrante, dottore c’è la moglie di un mio amico che ha problemi” Alfonso Ferrante telefonicamente manteneva la sua rete di contatti e chiedeva la cortesia di visite immediate. “Basta che viene a nome vostro” gli rispondevano i medici dall’altra parte. Funzionava così per l’uomo che fungeva da mediatore per evitare le lungaggini di prenotazioni e il pagamento di ticket sanitari sui farmaci.

Rosaria Federico


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