Sciolto per infiltrazioni camorristiche il comune di Scafati. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Scafati (Salerno). Il decreto di sciolgimento sarà firmato lunedì dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e contemporaneamente saranno nominati i tre commissari prefettizi tutti provenienti da Roma.
Era il 21 marzo dello scorso anno quando il Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, inviò al Comune di Scafati la commissione di accesso per verificare se esistessero infiltrazioni e intromissioni nella macchina amministrativa da parte della camorra. Solo pochi mesi prima a settembre del 2015, il sindaco di Scafati Angelo Pasqualino Aliberti, il fratello Nello Maurizio e la moglie, Monica Paolino, consigliere regionale di Forza Italia, con lo staffista Giovanni Cozzolino e la segretaria comunale, Immacolata Di Saia, avevano ricevuto un avviso di garanzia per associazione camorristica e corruzione. Un’inchiesta della Dda di Salerno, partita da lontano e da ingerenze del clan dei Casalesi negli appalti pubblici della città , aveva condotto la Dia, in collaborazione con il Reparto Territoriale dei carabinieri di Nocera Inferiore a emettere nei confronti dei vertici politici e amministrativi del Comune di Scafati, gli avvisi di garanzia. Mesi di indagini, su più fronti, i legami tra i politici, parenti e imprenditori con la criminalità organizzata e in particolare con l’organizzazione capeggiata da Alfonso Loreto, figlio del pentito Pasquale, e Gennaro Ridosso – figlio di Romolo – hanno condotto all’epilogo di oggi. Tutto tra arresti eccellenti e indagati altrettanto eccellenti. A dar man forte al lavoro investigativo che per mesi ha impegnato gli uomini della Dia e il pool prefettizio, coordinato dal viceprefetto Vincenzo Amendola, le dichiarazioni di Alfonso Loreto, diventato collaboratore di giustizia, e successivamente quelle di Romolo Ridosso. Numerosi testimoni alcuni dei quali indagati e disposti a raccontare quanto succedeva all’interno dell’amministrazione comunale retta dal sindaco Angelo Pasqualino Aliberti di Forza Italia, dal 2008 alla fine del 2016 hanno rimpinguato i riscontri delle forze dell’ordine. Una relazione agli atti della Prefettura e contemporaneamente un’inchiesta della Distrettuale antimafia di Salerno che si è divisa in più filoni pesa sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Scafati, gestito dal prefetto Vittorio Saladino. Nelle prossime ore si insedierà la triade commissariale straordinaria che reggerà il Comune per 18 mesi almeno, dopodichè saranno indette nuove elezioni.
Un lungo periodo di buio quello che si è vissuto negli ultimi anni. Ora, bisognerà ripristinare la legalità .
(rosaria federico)