Tragedia di Rigopiano, funerali di Feniello, l’accusa del parroco: “I soldi non ve li mangiate”

Sono arrivati con due pullman da Valva per salutare per l’ultima volta il loro amico e concittadino, Stefano Feniello, il 28enne vittima con altre 28 persone della valanga sull’hotel Rigopiano, a Farindola. Tra la folla di amici e familiari (tra cui i sette zii paterni del giovane), anche Francesca Bronzi, la fidanzata, tra gli 11 sopravvissuti alla tragedia. Quindi tre sindaci, con le fasce tricolori: i primi cittadini di Silvi, di Valva (paese d’origine della famiglia Feniello) e di Città San- t’Angelo, cittadina in cui il giovane era residente. In tutti e tre i Comuni giornata di lutto cittadino. Alle esequie ha partecipato anche una delegazione della polizia municipale di Moena (Trento), dove vive il fratello di Stefano, Andrea. Dietro al feretro, accompagnato da due ali di folla lungo il percorso dall’obitorio fino alla chiesa di Santa Maria Assunta, passando sotto l’abitazione dove Stefano viveva, il papà Alessio e Francesca.
Nella chiesa di Sant’Egidio di Castignano Castignano l’affondo del parroco don Tiziano Napoleoni: “Non si può morire di turbina” ha detto, riferendosi a quella che avrebbe dovuto liberare la strada verso valle, permettendo alle persone di andarsene dall’hotel prima della slavina. “La nostra parrocchia di Castignano ha la turbina e noi siamo poco sopra il livello del mare, non ai piedi del Gran Sasso. Chiedo con tutto il cuore a chi di dovere: questi soldi, spendiamoli per le cose che servono, non sciupateli, non ve li magnate”.

Per le famiglie di sette della 29 vittime di Rigopiano è giunto il giorno della condivisione del dolore, con i funerali svolti in contemporanea in diversi luoghi, ma in un unico ideale abbraccio. Cerimonie a Pescara, a Farindola, ad Archi, a Silvi, a Castignano e a Pioraco . Nel frattempo proseguono le indagini della Procura di Pescara, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli inquirenti hanno acquisito un sms che un operaio della Provincia di Pescara ha inviato ad un suo superiore due ore e mezza prima della valanga, per comunicare che c’erano “due turbine dell’Anas disponibili a Penne”. Il cantoniere aveva notato una turbina Anas ferma ai bordi della statale 81: da successivi riscontri sembra che l’ope- ratore della turbina si sia fermato a prendere un caffè, dopo 8 ore di lavoro continuato, e che alle 19,34, dopo l’allarme sull’hotel Rigopiano, un altro operatore Anas sia stato allertato. Intanto, sulla base dei rilievi compiuti da inquirenti e soccorritori, è emerso che non una ma tante valanghe sono precipitate dai bordi del cri- nale verso valle, nella zona di Ri- gopiano, dove 70 uomini dei Vigili del fuoco sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona.


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