Zecche sui treni dei pendolari, il processo si chiude con nulla di fatto

Nell’estate del 2008 due viaggiatori su treni della linea Napoli-Torino furono morsi dalle zecche. Le indagini avviate dalla procura del capoluogo piemontese sulle condizioni igieniche dei convogli, portarono a scoprire un presunto caso di tangenti e sfociarono in un processo che oggi, in tribunale, si è chiuso senza colpevoli: un ex dirigente di Trenitalia, Roberto Colombo, e il titolare di un’impresa di pulizie, Pietro Mazzoni, sono stati assolti dal reato di corruzione; gli altri capi d’accusa, contestati a Mazzoni (dalle lesioni alla frode in pubbliche forniture) si sono prescritti. La sentenza ricalca la richiesta del pm Francesco La Rosa, che ha preso atto di come un problema formale abbia impedito di utilizzare delle intercettazioni telefoniche. L’ipotesi d’accusa è che Mazzoni avesse versato a Colombo 180 mila euro per chiudere un occhio sulle carenze del servizio. Trenitalia si era costituita parte civile e aveva chiesto un milione di euro.


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