Togliere Romeo dal Comune di Napoli non è stata una operazione facile”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commenta le indagini che vedono coinvolto l’imprenditore Alfredo Romeo, che gestiva in passato il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. “Lo sapevo perfettamente, lo dissi a tutti i miei collaboratori più stretti, che non sarebbe stato indolore per il tipo di ramificazioni che quell’uomo aveva messo in campo – afferma – Per la capacità , come si può vedere anche dalle ultime investigazioni, di arrivare ovunque”. “Noi abbiamo dovuto operare nei confronti di articolazioni tentacolari e quando ci sono tanti tentacoli, bisogna stare attenti perché qualche tentacolo può sempre rimanere – sottolinea – Io noto, per come ho fatto io quella campagna elettorale e più volte ho lanciato l’allarme, che si tentò in tutti modi non solo di ostacolarmi con la legittima dialettica democratica, ma mi pare di capire che un po’ tutti candidati miei avversari, tranne quelli minori, hanno fatto di tutto, con operazioni di alto impatto inquinante, per cercare di alterare il percorso democratico della dialettica elettorale”. “Quello che sta venendo fuori in questi ultimi giorni, a quasi un anno dalle lezioni, assume carattere particolarmente inquietanti – aggiunge – Calunnie e diffamazione con un dossier nei confronti del sindaco uscente che si era ricandidato, per accoltellarlo”. E parlando della scorsa campagna elettorale, il sindaco ha ricordato come “Valente e Mola siano andati da Roma, sapendo bene chi è”. “Tutti sapevano bene che che durante il secondo mandato noi avremmo visto più risorse – sottolinea – Da qui ai prossimi tre anni, ci saranno quasi 2 miliardi di euro di investimenti per le opere pubbliche e non è ancora partito Bagnoli”. “Proviamo immaginare oggi Napoli non amministrata da un sindaco con le mani pulite che ha fatto della lotta alle mafie e alla corruzione una ragione di vita – prosegue – ma se fossero state le persone che facevano le liste così come sono state fatte, che in campagna elettorale andavano mola e valente da Romeo e si sapeva perfettamente chi era Romeo e questo al di là delle vicende giudiziarie, sono questi sono vicende politiche”.