Armi alla Libia: “La Fontana si offrì di collaborare alla cattura di Bin Laden”

“Anna Maria Fontana si presentò all’ambasciata americana dicendo di voler collaboarre alla cattura di Bin Laden”, lo ha raccontato Giuseppe De Donno, ex  braccio destro dell’ex capo del Ros e del Sisde Mario Mori, sentito come te­ste nell’inchiesta sul traffico di armi dell’ex assessore di San Giorgio a Crema­no arrestata insieme con il marito, Mario Di Leva. De Donno ha anche racconato che i coniugi gli furono presenta­ti nel 2004 da Sergio De Grego­rio, (il giornalista ed ex parla­mentare condannato nell’inchiesta per la compravendita di sena­tori). ” La Fontana,- ha spiegato De Donno- era molto ben introdo­tta in Iran. I due si proponevano come facilitatori di contatti fra imprese, ma in mia presenza non si è mai parlato di armamenti”. Depositato anche il verbale del deputato grillino Angelo Tofalo (sentito come teste dal pm Catello Maresca) che con Fonta­na incontrò lo scorso settembre il leader islamista libico Khalifa Al Ghweli. In 5 pagine piene di omis­sis, racconta che Fontana, a di­cembre, gli chiese di “contribui­re a un terzo della spesa per un altro viaggio a Istanbul.”Le diedi 1500 euro in contanti. A genna­io mi chiese altri soldi sempre con la stessa motivazione. Le die­di 700 euro, ma ho sempre avuto il dubbio se li avesse utilizzati per lo scopo richiesto”. Marito e moglie intanto attraverso i loro legali hanno presentato richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame.

 

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