Arrestato l’usuraio aguzzino: 174 mila euro in 11 anni per un prestito di mille euro

Usuraio e aguzzino senza scrupoli: da un prestito di mille euro risalente  a 11 anni fa era arrivato a farsi dare da due commercianti della provincia di Caserta oltre 170 mila euro approfittando dello stato di bisogno delle due sorelle. L’uomo minacciava le sue vittime millantanto anche amicizie con i clna della camorra locale. Ma stamattina i carabinieri della Stazione di Maddaloni hanno posto fine allo “stillicidio” economico ai danni delle due donne eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura. In manette è finito Antonio Di Vico di 56 anni, titolare di un noto mobilificio a Maddaloni accusato di usura ed estorsione.

Le lunghe e articolate indagini dei carabinieri  hanno permesso di appurare come l’indagato, approfittando dello stato di bisogno economico di alcune persone, originarie dello stesso comune di residenza, avesse prestato diverse somme di denaro, lucrando, con la restituzione di capitale e di cospicui, illeciti, interessi, consistenti somme di denaro.
In particolare, il  Di Vico si faceva promettere e restituire la somma di Euro 174.501,00, da due sorelle, titolari di un negozio di prodotti casalinghi, quale corrispettivo di un prestito di denaro di Euro 1.000,00 risalente al 2006. La pervicace azione criminale dell’usuraio nei confronti delle vittime proseguiva senza soluzione di continuità, procurandosi, egli, ulteriori illeciti vantaggi economici, in ciò agevolato dalla oramai critica situazione economica che stava attanagliando le due sorelle. Infatti, le indagini hanno consentito di disvelare come l’uomo avesse costretto le sorelle a vendergli un appartamento di proprietà del valore di 240 mila euro acquistato a meno di 100 mila euro, in tal modo sottraendo dal maggiore importo gli interessi usurari che le vittime avrebbero dovuto corrispondergli. Le attività di indagine consentivano di raccogliere un grave compendio indiziario in ordine ad altra vicenda di usura, questa volta, ai danni di un vigile urbano; quest’ultimo riceveva, dal Di Vico, in prestito la somma di denaro pari ad Euro 1.000 nell’anno 2008, obbligandosi a restituire la somma complessiva di euro 198.000 a titolo degli interessi usurari stabiliti. La vittima in questione, in una circostanza, chiese all’indagato un documento che attestasse lo stato delle cambiali sottoscritte e, in cambio, riceveva una scrittura privata dalla quale emergeva l’acquisto fittizio presso il suo negozio, da parte del vigile urbano, di mobili per un importo di 39.700,00 euro, circostanza assolutamente non veritiera; e ciò a dimostrazione della particolare scaltrezza del Di Vico, il quale cercava, evidentemente, di eludere eventuali successivi controlli in sede di ricostruzione della vicenda. Le investigazioni hanno consentito altresì di ricostruire le modalità di riscossione dell’ingiusto profitto adottate dal Di Vico, essendo emerso come lo stesso fosse aduso a minacciare di morte le vittime ed i rispettivi parenti; oppure intimorirle prospettando la possibilità di ricorrere all’intervento della criminalità organizzata locale.
Le vittime ormai stanche e “sfinite” economiche dalle pressioni e dalle minacce di Di Vico qualche mese fa si sono rivolte ai carabinieri presnetando una denuncia. Le indagini fatte anche attraverso perquisizioni domiciliari hanno consentito  l’acquisizione di documenti contabili grazie ai quali si è potuto porre fine all’attività usuraia dell’uomo. Oggi contestualmente al suo arresto si è proceduto al sequestro preventivo, a carico del Di Vico, della somma di Euro 180 mila euro, pari ai profitti Illecitamente  realizzati ai danni dei malcapitati.


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