Boscoreale. Il ras “non violò gli obblighi di sorveglianza”: svenne, era incosciente, fu giustamente portato da sua moglie al pronto soccorso. “Va assolto”. Il gip del Tribunale di Torre Annunziata, Maria Concetta Criscuolo, ha assolto Mario Padovani, il ras fratello di “Carletto” – quest’ultimo già condannato in Appello a 10 anni perchè, con Franco Casillo “vurzella”, considerato a capo del “sistema Piano Napoli” – dall’accusa dell’aver violato, lo scorso 12 maggio, la misura della sorveglianza speciale. Misura impostagli a seguito della sua scarcerazione. Il ras, infatti, difeso dal penalista Gennaro De Gennaro, e scarcerato dopo una lunga detenzione, il 30 novembre 2015, una volta rimesso in libertà era stato sottoposto al rigido regime sorveglianza speciale, valido per quattro anni, con obbligo di soggiorno nel comune di Boscoreale. Per il pm della Procura di Torre Annunziata, Mariangela Magariello, neppure le prescrizioni imposte avevano frenato le sue condotte criminali. Mario Padovani, considerato dagli inquirenti il nuovo capo-piazza dello spaccio di stupefacenti nella cosiddetta Scampia del Vesuviano, dopo la scarcerazione era già finito alla sbarra. Secondo l’accusa, nonostante gli obblighi di sorveglianza, incontrava pregiudicati della zona, pianificando i futuri affari illeciti da portare in porto. Anche per questo, a processo, il pm, in abbreviato, ne chiedeva la condanna ad 8 mesi di reclusione. Richiesta respinta dal giudice. E’ il 12 maggio del 2016. Dopo essere svenuto, il ras, che non può varcare il confine di Boscoreale, viene invece trasportato d’urgenza, da sua moglie, presso l’unità di pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Anna” , ma di Boscotrecase. Date le condizioni di salute, al “triage”, gli assegnano il codice rosso. Significa che serve solo fare presto. La difesa di Mario Padovani, sostenuta in aula dall’avvocato De Gennaro, ha puntato tutto sullo stato di incoscienza del ras. “Le sue precarie condizioni di salute” – la tesi del legale – “evidenziatesi già all’atto del ricovero, incisero in modo decisivo sulla capacità di autodeterminazione”. Secondo la difesa, dunque, Mario Padovani, lo scorso 12 maggio, dopo un codice rosso d’emergenza assegnatogli in ospedale, era incapace di prendere qualsiasi decisione. Tesi accolta dal giudice. Mario Padovani, il nuovo ras di via Passanti Scafati, è stato quindi assolto “per non aver commesso il fatto”.
 Monica Barba