La forza economica e il potere di contrattazione dei prezzi della fabbrica di spaccio del rione Traiano gestita dal clan Puccinelli era così elevata da permettersi di imporre prezzi al mercato. Uno dei gruppi più forti in termini di vendita era quello di Gaetano Ivone parente del boss pentito di Forcella, Maurizio Ferraiuolo e legato a doppio filo al boss di Fuorigrotta, salvatore Zazo. Il racconto che ha fatto agli investigatori il collaboratore di giustizia Maurizio Ferraiuolo, è emblematico della forza del gruppo e della famiglia Ivone nel variegato panorama dello spaccio del rione Traiano:
“Del gruppo degli Zazo fa parte il genero di mio zio Luciano Ivone, che consegna la cocaina a tutti gli altri gruppi criminali, proponendo un prezzo ed una qualità superiore agli altri; il padre detto Filippo o’niro, che è titolare di un forno per pizze e cornetti alla Loggetta ed impone ad alcuni esercenti di acquistare da lui; i tre figli di Filippo o’niro uno dei quali, genero dì mio zio Luciano Ivone, e’ soprannominato o’re, come ha scritto sul suo citofono in via Romolo e Remo al n. 200, se ricordo bene, il quale e’ in grado di procurare anche 50 kg. di cocaina per volta in qualsiasi momento, conosco l’abitazione perché ho piu’ volte acquistato droga da lui (una volta gr. 250 ed una volta l kg. di cocaina pagando In contanti 38.000 euro per kg . Pagai anche euro
500,00 alla persona incaricata di consegnarmi lo stupefacente nel palazzo dove attendevo che lui mandava a prelevare nei pressi. Il suo appoggio dove teneva la droga era chiamata a’ nera; Ivone Gaetano, che è un prcscelto di Zazo Salvatore, che possiede un bar Insieme al figlio di Zazo Salvatore alla Loggctta, accanto all’ufficio postale, già gestito da mio cognato Gennaro; è nipote di Eduardo Pignalosa detto o’Percorso socio da sempre di Zazo Salvatore; Ivone Gaetano si occupa di droga per conto della sua famiglia Ivone e si rifornisce dalla famiglia
Zazo a prezzi esclusivi e potendo pagare lo stupefacente anche in tempi successivi. Così come fa Filippo o’niro. .. Le piazze di spaccio rifornite dagli Zazo le gestiscono: la piazza di Ivone Gaetano insieme alla suocera, che mi sembra sia la sorella di Cocozza Francesco, ancora insieme alla sorella della suocera moglie di Esposito Raffaele collaboratore di giustizia negli anni 90; la
piazza gestita dai figli di Raffaele Esposito; la piazza gestita da Errico Esposito (fratello di Raffele, detti i Palletta) nello stabile dove lavorano i flgli di Raffaele Esposito, i quali, pero’, hanno anche un altro posto dove vendono ovvero a circa 20 mt. dalla loro abitazione; poi c’è mio cugino Tubelli Biagio che collabora sia con Errico Esposito c con mio zio lvonc Giuseppe, detto Peppuzzo; la piazza di Ivone Maria, sorellastra di mia madre, gestita insieme all’amante detto o’tarallaro; le tre piazze della famiglia Pisa, la prima gestita dal figli della signora Pisa detto o’prevt a via Romolo e Remo; la seconda gestita in via Tertulliano in un sottoscala dal genero della signora Pisa; la terza gestita dalla signora Pisa, dal figlio piu’ piccolo e dalla figlia femmina piu’ grande; la piazza di Russo Luciano, marito di mia zia Anna Ivone; la piazza di Equabile Domenico, insieme alla moglie al figlio ed a tale Agnulella, molto abile nella vendita; in tali piazze di spaccio si lavora 24 ore al giorno e si vendono 50-55 Kg. al mese. Posso dire questo perché in una riunione che ho avuto con Antonio Scognamiglio detto o’parente, appartenente al clan Grimaldi, alla presenza di Alfredo Sorianiello detto o’ biondo, c di un ragazzo a nome Imperatore, intravedemmo una buona possibilità di guadagno nel rifornire lo stupefacente ai gruppi che vendono droga al Rione Traiano: il gruppo dei Pummarolla, ossia i fratelli Bernardo; il gruppo dci Cutolo, quello dei Puccinelli ed i Grimaldi ed il gruppo di Sorianiello. Ho sempre
avuto buoni rapporti con Scognamig!io. Scognamiglio portava l’imbasciata di Zazo Salvatore con il quale era stato detenuto a Tolmezzo. Alla fine il progetto sfumo’ perché uno alla volta fummo arrestati. Zazo Salvatore si era raccomandato con Scognamiglio di “guardargli” il figlio ed in cambio gli aveva dato carta bianca per poter decidere quassi cosa. ( … omissis … )”.