Camorra e droga: i figli minori tolti ai boss del clan Elia andranno a vivere al Nord. LA SCHEDA DEL COSCA DEL PALLONETTO

A 10 e 14 anni aiutavano i familiari a confezionare e spacciare droga. Sono due dei sei minorenni allontanati oggi dalle rispettive famiglie, a Napoli, con provvedimento del tribunale dei minori eseguito dai carabinieri.I sei bambini, tra i 3 e i 14 anni, infatti saranno affidati a case famiglia che si trovano al Nord Italia, lontano dalla Campania. Tra loro, la bambina di 8 anni che confezionava la droga insieme alla famiglia. Grave situazione di disagio anche per il 12enne che spesso aveva il compito di consegnare la droga ai clienti in giro per la citta’. Un provvedimento sul quale una esperta come Melita Cavallo, per anni presidente del tribunale per i minorenni di Napoli, non ha dubbi: “In certi casi è una misura che non si può non prendere”. I sei casi coprono un ventaglio diverso di storie di disagio, con un elemento in comune: il “contesto familiare, territoriale e sociale, gravemente pregiudizievole al punto da compromettere la possibilità di un equilibrato sviluppo della personalità con conseguente rischio di devianza”, avvertono i giudici minorili. Il caso emblematico è quello dei due piccoli rimasti coinvolti nel maxiblitz dei carabinieri che, il 17 gennaio, portò a 45 arresti nella zona del ‘Pallonetto’ di Santa Lucia, a Napoli. La ragazza di 14 anni e il bambino di 10 venivano usati dai genitori per confezionare le dosi e in generale per ‘dare una mano’ nell’attività di spaccio, la cui base operativa era in casa. Un contesto che – scrive il tribunale per i minorenni nel decreto di sospensione della potestà genitoriale – era “del tutto privo di stimoli educativi e formativi”, oltre che “caratterizzato dalla abituale trasgressione delle regole morali e della comune convivenza”. In occasione di quegli arresti – in carcere finirono anche i genitori dei due ragazzini, da allora affidati alla zia paterna – il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo rilanciò l’allarme sul coinvolgimento dei minori in attività illecite: “Vivono in un ambiente in cui il crimine è normalità e quotidianità, un circolo vizioso che bisogna spezzare”. “Certi contesti familiari – sottolinea il giudice Cavallo – sono solo dannosi, dunque è giusto allontanare i figli da genitori come quelli che li utilizzano per trafficare droga”. Naturalmente “occorre sostenere i ragazzi, spiegando che la separazione può non essere definitiva. E’ una sorta di avvertimento per i genitori, non un taglio irreversibile. Ricordo – conclude l’ex presidente del tribunale per i minorenni di Napoli – un padre al quale anni fa furono tolti i figli: mi scrisse dal carcere per ringraziarmi, avendo capito che l’allontanamento aveva salvato i ragazzi aiutandoli a trovare una strada migliore”.

IL CLAN ELIA

Quello degli Elia e’ il clan di Napoli che controlla la zona del Pallonetto di Santa Lucia, una ‘porta’ verso la citta’ che si affaccia sul mare, in particolare il lungomare Caracciolo, ma anche verso i Quartieri Spagnoli. L’organizzazione criminale, retta attualmente da Antonio detto ‘o Capocchia, insieme al fratello Ciro, alias ‘o Mucill, si occupa del racket e dello spaccio della droga, gestendo direttamente tre grosse ‘piazze’ di cui due controllate da altrettante donne, Giulia, sua sorella minore, e Adriana Bianchi, sua cognata moglie di Renato, altro fratello. La cosca storica del Pallonetto, spiccatamente a conduzione familiare ma organizzato in modo militare, al vertice comprende anche Luciano e Anna, gli altri due figli di Michele ‘e Tribunale, capostipite della ‘famiglia’ di camorra e di Anna Di Mauro. Il 17 gennaio scorso l’organizzazione ha subito un pesante colpo dopo l’indagine dei carabinieri che ha portato a 43 arresti tra boss, affiliati e sottogruppi per lo spaccio di droga. Un’inchiesta che ha portato alla luce anche l’abitudine da parte delle donne del clan di coinvolgere i figli minori per la confezione delle dosi di stupefacenti e per la loro consegna a pusher e clienti. Il clan e’ da anni in guerra con i Ricci dei Quartieri Spagnoli, che fanno capo al boss Enrico Ricci,    motivo per cui negli anni ha chiuso un’alleanza con i Lepre della zona del Cavone, mentre gli avversari hanno stretto un sodalizio con un ex affiliato dei Sarno, Antonio D’Amico, residente ai Quartieri Spagnoli. La famiglia del Pallonetto conterebbe anche sul sostegno dei D’Amico del quartiere Ponticelli, e del cartello Marfella-Pesce del quartiere di Pianura. Diversi gli episodi registrati dalla cronaca anche recente dello scontro tra gli Elia e i Ricci. Nel 2015 ci fu il ferimento in un agguato di Michele Elia jr, nipote del boss Michele, e una ‘stesa’ contro i Ricci, eseguita dai giovani Elia nella zona della Pignasecca, a pochi passi dall’ospedale dei Pellegrini, regno della cosca nemica.

 

(nella foto Antonio Elia, Ciro Elia e Giulia Elia)


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