Camorra, estorsioni a Qualiano: chiesti 15 anni di carcere per il boss De Rosa

Quindici anni di carcere per il boss di Qualiano, Paride De Rosa, accusato di aver chiesto estorsioni a tappeto in città. E’ questa la richiesta formulata dalla Dda di Napoli nel processo che si sta celebrando davanti alla IX Sezione del Tribunale di Napoli. Tre anni, invece, per il collaboratore di giustizia Bruno D’Alterio, reo confesso. Per ogni estorsione, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il clan di Qualiano riusciva ad incassare fino a 10 mila euro. Tra i più vessati dalla malavita qualianese era un imprenditore specializzato nella vendita di servizi sanitari. Le richieste avvenivano in tre periodi dell’anno: Pasqua, Natale e Ferragosto. A carico del boss ci sono le dichiarazioni rese da tre collaboratori di giustizia ed il sequestro della consistente somma di 10.000 euro. Al momento del fermo gli imputati giustificarono il possesso di tutto quel danaro riferendo agli inquirenti che si trattasse di danaro affidato dalla madre di D’Alterio Bruno al proprio figlio. All’indomani della sua collaborazione, Bruno D’Alterio vuotò il sacco, fornendo numerose informazioni circa le estorsioni ai danni di un imprenditore e dei suoi figli, nonché soci. Circostanza confermata in dibattimento dalle persone offese. La prossima udienza si terrà il 24 maggio.

 

(nella foto il boss Paride De Rosa e il pentito Bruno D’Alterio)

 


Articolo precedenteNapoli, rapina alla farmacia di Chiaiano: non riesce a prelevare l’incasso e si fa consegnare soldi da dipendenti e clienti
Articolo successivo“Listopoli” a Napoli, mercoledì la Valente sarà ascoltata dal pm