Al supermercato della droga del clan Amato-Pagano si rifornivano tutte le famiglie malavitose di Napoli. Tra i 58 indagati dell’inchiesta della Dda di Napoli che il mese scorso ha portato in carcere la donna boss “zia Rosaria” Pagano e altri 17 tra cui l’altro referente per la droga ovvero Mario Avolio, o’ ciurar, figurano anche i fratelli Raffaele e Antonio Baratto meglio conosciuto come i “Galascioni” di Fuorigrotta, ma uno dei ras di Pianura, ovvero Francesco Mele insieme a Salvatore Luongo già coinvolto nell’operazione “Car Wash” dello scorso anno con la quale è stata deciminata definitivamente “la Paranza dei bimbi” di Forcella, e tra l’altro titolare del autolavaggio dove fu massacrato e ridotto in fin di vita con il compressore un 14enne. Ma gli Scissionisti facevano forniture anche a Forcella e in modo particolare al gruppo di Porta Capuana controllato dai cugini Michele e Ciro Iafulli. Questi ultimi acquistavano principalmente cocaina trasportata in pacchi con la scritta “Idra” e destinata a clienti della zona centrale di Napoli e di Marcianise, in provincia di Caserta. Gli inquirenti hanno ricostruito i movimenti della micro organizzazione con base a porta Capuana: Michele Iafulli era il capo, il cugino il braccio destro, Davide Sivero manteneva i contatti con i fornitori di droga che agivano a Melito mentre Maria Dello Iacono ricopriva il ruolo di custode della droga e provvedeva a volte anche alle consegne. Ciro Caiafa detto “Zozò”, era il pusher del gruppo e faceva le consegne a domicilio.
I rapporti con i fratelli Baratto di Fuorigrotta era mantenuto invece da Mario Avolio “Marittiello ‘o ciurar” e Vincenzo Barbella. Gli investigatori avevano piazzato una cimice nell’auto di Giovanni Onorato e ascoltavano e teneveano sotto controllo tutti i movimenti che l’uomo che fungeva da raccordo tra la famiglia Leonardi e Mario Avolio oltre che da trasportatore. Il primo aprile del 2014 viene intercettata una conservazione tra Onorato, Giuseppe Leonardi e Vincenzo Barbella che devono effettuare la consegna di un ingente carico di cocaina per i Baratto. I tre discutono mentre caricano l’auto, una Fiat Panda, e mostrano un senso di grande rispetto nei confronti dei Baratto perché cercano di stare attenti a non prendere pacchi di droga con ammaccature o non chiusi bene. Ma a un certo punto Vincenzo Barbella mostra segni di impazienza e diche ai complici: “…e non fa niente…ora abbiamo l’appuntamento là… ci stanno aspettando… ci sta pure don Raffaele Galascione…”. La consegna viene fatta in via Giacomo Leopardi a Fuorigrotta dove abitano i “Galascioni”. E ‘ interssante invece ai fini del rapporto commerciale tra le cosche la conversazione intercettata il 16 aprile sempre del 2014. In una Renalut Clio ci sono questa volta Mario Avolio e Vincenzo Barbella e si dirigono sempre in via Giacomo Leopardi dai Baratto. Sono circa le 12, 30 quando i due dopo aver fatto la consegna ripartono da via Giuseppe De Lorenzo.
Vincenzo BARBELLA: … Tonino Galacione … quello che mi ha salutato con la testa bianca era il fratello Raffaele …
Mario AVOLIO: … noi con un loro cognato abbiamo fatto le sigarette …. ora non so chi … devo chiedere a Giovanni come si chiamava … Umberto forse …
Vincenzo BARBELLA: … noooo, Eduardo … inc ….. è, il marito della sorella ….loro sono sempre stati inseriti nella buona malavita… con Carminuccio Alfieri, stavamo sempre qua … con i Moccia, con i Mallardo … non sono mai stati terra terra …. ;
Mario AVOLIO: ….lo so, lo so … come famiglia sono sempre stati ….. hanno sempre mantenuto la melma lontano da loro ….
Vincenzo BARBELLA: quello Francuccio si è rifugiato qua…. ;
Mario AVOLIO: chi? … ;
Vincenzo BARBELLA: ….. Francesco (MELE) … perchè quei Mele volevano due milioni da lui….a Pianura…i fratelli Mele
Mario AVOLIO: ma Francuccio??? …a ma allora non sono parenti…io ho sentito che lo chiamava zio …
Vincenzo BARBELLA: no, è un buon compagno! ….. Quello arrivò la macchina con Giovanni Onorato prese i “TRE COSI” e l iportò proprio dentro ….. lui non disse niente …. ma me lo ha detto ora …
Mario AVOLIO: non gli disse niente per non fargli fare brutta figura. ….
Vincenzo BARBELLA: ….. bravo!.: … mi ha fatto capire che stanno aspettando· “una cosa grossa” e li magari ci mettiamo le mani come si deve …. peccato, noi ci guadagnavamo una cosarella…. inc ….
Mario AVOLIO: e questo Francuccio, invece, appartiene alla famiglia Mele, Mele? e sono di Soccavo?;
Vincenzo BARBELLA: di Pianura …. .pure lui ha i fratelli che sono bravi …. stanno carcerati.. .. hanno sempre fatto buoni lavori ……. ; (commentano i conflitti tra clan che hanno rovinato tutti gli affari)
(nella foto da sinistra Mario Avolio, Vincenzo Barbella, Giuseppe Leonardi e Giovanni Onorato)