E’ stato il classico “pacco” quello che i “Girati” della Vinella-Grassi hanno rifilato alla potente famiglia camorrista di Torre Annunziata dei Tamarisco i cosiddetti “nardiello” legato a doppio filo con le ‘ndrine calabresi e attualmentre tra i più forti importatori di cocaina di qualità superiore dai paesi dal Sud America. Il pacco o meglio la truffa da ben 280 mila euro per un partita di 7 chilogrammi e mezzo di cocaina non pagata è stata raccontata agli investigatori dai fratelli pentiti Giovanni e Alfredo Leonardi. I racconti sono contenuti nelle 382 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Ludovica Mancini e che il mese scorso ha portato in carcere la donna boss Rosaria Pagano e altri 17 tra boss e gregari della cosca degli scissionisti degli Amato-Pagano e dei clan federati. Ecco il racconto del “pacco” fatto da Giovanni Leonardi:
“Preciso che nel periodo delle 5 famiglie il Vincenzo Barbella appena scarcerato, tramite una sua fonte a Torre Annunziata, i Tamarisco, diede a mio padre 60 kg. di cocaina, l’accordo fu chiuso da mio padre e da Rosario Guarino. Il prezzo era 38-39 mila euro al kg. Il pagamento avvenne in ritardo anche perché alcuni pacchi non erano di buona qualità … Nel pieno della faida, per quanto ne so, non abbiamo avuto rapporti con Giovanni Barbella che riprendono a marzo del 2013 quando vi è stata la tregua c0n gli Abete-Abbinante.A casa di Angelo Marino, io presente, c’è stato un incontro con Barbella, Umberto Accurso e quest’ultimo chiese al Barbella se aveva della cocaina, trattandosi di un periodo in cui ve ne era poca in giro. Il Barbella disse di si, andò a casa e ci portò 7 kg. di cocaina a 42 mila kg. Umberto Accurso a quel punto organizzò l’imbroglio, con l’aiuto di Carlo Matuozzo, utilizzando una tecnica che già il Matuozzo usava con gli extracomunitari, per l’acquisto dell’eroina. Siamo nell’inverno precedente la morte di Carlo Matuozzo, avvenuta il 29.8.2013. I due presero 100 grammi di cocaina, che unirono alla litocaina, che si usa per tagliare la cocaina, e fecero 7 pacchi che nascosero in un tombino, e chiamano la polizia e fanno rinvenire la droga, e la storia esce anche sui giornali. A quel punto Umberto Accurso disse al Barbella di non poter pagare a causa del sequestro, ma quelli di Torre, ossia i Tamarisco, premevano su di lui per il pagamento. Invero, il Barbella sentì puzza di imbroglio ed anche i Tamarisco perché era difficile da credere che in un momento in cui non c’era cocaina dopo 7-10 giorni la droga, per intero fosse ancora nel tombino, e interamente sequestrata dalla polizia… la droga loro se l’erano imboscata. Questa situazione mi venne confermata da “Pilotino”, Luigi Aruta e Modestino Aruta. Accurso inizialmente chiese tempo per saldare la droga ed invece il Barbella veniva quasi tutti i giorni da noi, avendo un rapporto risalente, perché intervenissimo per risolvere questa situazione. Noi parlammo con Umberto Accurso, che mi rassicurava dicendo che però avevano bisogno di tempo; questo spiega perché Umberto Accurso non mi abbia mai palesemente detto che voleva truffare il Barbella…i Tamarisco poi hanno voluto un incontro con Barbella, io ero presente, e furono chiari nel dire che la droga sequestrata non era quella da loro data al Barbella e ceduta alla Vinella. Furono chiari nel dire che avevano piena fiducia in me e mio padre, e che io dovevo spingere per risolvere la questione della Vinella. Vi è stato poi un altro incontro, presente oltre a me e Barbella anche “Cicciariello”, in cui i Tamarisco, ribadirono il rispetto a noi Leonardi ed al Cicciariello il cui padre loro conoscevano bene, ma spingevano per il pagamento…Dopo svariati tentativi del Barbella di avere i soldi, per il tramite di noi Leonardi e dei Marino, costui capì che era una messinscena e i nostri rapporti si allentarono. Nel dicembre del 2013 Barbella si rivolge ai nemici giurati della Vinella-Grassi, ossia agli Abbinante nella persona di Giovanni Esposito ‘o muort ed anche ai Licciardi della Masseria Cardone per avere un intervento per recuperare i soldi. Giovanni Esposito ebbe un incontro con Umberto Accurso tramite i Lo Russo o la Masseria Cardone. Ma la Vinella-ì Grassi mantenne con i mediatori la sua tesi, ma montò in Umberto Accurso la rabbia del fatto che Barbella sparlasse di loro con altri clan. Questa è la ragione per la quale Umberto Accurso vuole tuttora ammazzare Vincenzo Barbella…Comunque i Tamarisco non sono stati mai più pagati”.
Rosaria Federico
(nella foto da sinistra Umberto Accurso, Bernardo Tamarisco e Vincenzo Barbella)