Chiesti oltre 120 anni di carcere per i 23 imputati nel processo sulle infiltrazioni camorristiche e in modo particolare il clan Zagaria nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Ci sono anche l’ex consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Polverino e Antonio Maddaloni, figlio dell’ex viceprefetto di Caserta, Paolino Maddaloni. Il pm della Dda, Annamaria Lucchetta ha invocato le pene più alte per Remo D’Amico, ritenuto “gancio tra gli Zagaria e i vertici ospedale”, e per Bartolomeo Festa, ingegnere capo dell’Ufficio tecnico dell’ospedale: per ciascuno di loro, il pm ha chiesto 12 anni di reclusione. Dieci annisono stati invece invocati per Elvira Zagaria, sorella del boss Michele e moglie del defunto Franco Zagaria: la donna è accusata di essere subentrata al marito – dopo la sua morte – per la gestione business. Dieci anni anche per gli imprenditori Raffaele Donciglio e Domenico Ferraiuolo; nove per Vincenzo Cangiano e Orlando Cesarini. Cinque anni invece Giuseppe Gasparin, ex direttore amministrativo dell’Asl di Caserta ed ex sindaco della città della Reggia, mentre per l’ex consigliere regionale Angelo Polverino la richiesta del pm è di due anni. Tra gli imputati c’è anche Antonio Maddaloni, figlio dell’ex viceprefetto di Caserta Paolino Maddaloni: per lui il pm ha chiesto quattro anni di reclusione. Pene oscillanti tra i due e i cinque anni sono invece state richieste per gli altri imputati a giudizio.