Camorra, la Dda chiede il processo immediato per il gioielliere dei Vip

Il pm Enrica Parascandolo della Dda di Napoli ha già depositato la richiesta di processo immediato per il noto commerciante orafo Luigi Scognamiglio, “Giggino Elite” arrestato il 24 gennaio scorso e scarcerato l’otto febbraio. Il gioielliere dei Vip è accusato di aver favorito la latitanza del boss Antonio Lo Russo dei “Capitoni” di Miano, il famoso camorrista tifoso del Napoli, amico di Lavezzi e ritratto a bordo campo durante la gara Napoli-Parma 2-3  del campionato 2009-2010, che costò, di fatto la qualificazione alla Champions League alla squadra azzurra. La richiesta di processo immediato nei confronti di Scognamiglio si discuterà l’8 maggio prossimo. Ieri intanto sono stati depositati agli atti del processo contro i 21 imputati del clan dei “Capitoni” le nuove dichiarazioni di Antonio Lo Russo: “Sicuramente Luigi Scognamiglio conosce Bruno Potenza, come ho già detto ho incontrato Bruno Potenza a casa di Gino in via Chiaia ed è stato proprio Gino ad andarlo a chiamare. Ne sono certo. Chiesi a Gino di andarlo a chiamare proprio perché avevo necessità di parlargli e se ben ricordo lui andò a chiamarlo nel suo ristorante di Pozzuoli. Ricordo che dissi a Gino di andarlo a chiamare, di dirgli che mi stava ospitando e che lo avevo mandato a chiamare, lui lo fece e lo portò da me, vennero insieme, ne sono certo. Gino poi se ne andò e Bruno rimase a parlare con me. Del resto Bruno era persona conosciuta, se ben ricordo Gino era venuto con me a mangiare in uno dei suoi locali e comunque si conoscevano”. Ma due settimane fa Luigi Scognamiglio nel suo interrogatorio davanti al gip aveva smentito di aver conosciuto Potenza e di aver fatto incontrare allo stesso uomini del clan Lo Russo.

 


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