Camorra, lotta tra la vita e la morte il “traditore” Di Biase. Sparito il suo motorino

Sta lottando tra la vita e la morte Nello Di Biase, i figlio di Michele “paparella” di Giugliano rimasto vittima di un ’agguato di ieri pomeriggio in via san Vito a Giugliano nel corso del quale è rimasto ferito anche il suo guardaspalle Silvano Ciccarelli. Il 31enne è stato trasportato d’urgenza al San Giuliano di Giugliano  e, in tarda serata, per la complessità delle sue condizioni, trasferito al «Cardarelli» di Napoli. I medici stanno facendo di tutto per salvargli la vita. L’uomo è stato anche sottoposto subito a un intervento chirurgico. Sul fronte delle indagini, c’è da segnalare che i carabinieri hanno acquisito le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza di uno dei negozi di via San Vito. Intanto c’è un mistero sulla scomparsa del motorino sul quale viaggiavano i due feriti. I carabinieri ritengono che qualcuno lo abbia fatto sparire per depistare le indagini. Secondo i bene informati  nell’ultimo anno, Nello non si allontanava mai dalla sua “zona”. E ieri pomeriggio è stato colpito a pochissimi passi da casa, a ridosso di quelle cosiddette «palazzine», dove si è consumata la scissione capeggiata dal padre Michele Di Biase.

L’agguato segna la resa dei conti tra i Mallardo e i cosiddetti scissionisti capeggiati da Nello Di Biase, il figlio di Michele “paparella” scomparso vittima della lupara bianca da circa due anni. Una vera prova di forza del clan Mallardo- sostengono gli inquirenti- nei confronti del rampollo che subito dopo la misteriosa scomparsa del padre aveva fatto perdere per tantissimi giorni le sue tracce. Ma che al suo ritorno sul territorio di Giugliano e  Villaricca è riuscito a trovare gli appoggi necessari per tentare la “sfida” ai Mallardo, pur sapendo bene che i suoi alleati non erano in grado di garantirgli quelle coperture necessarie per proteggerlo. Al centro degli interessi lo spaccio di droga, al quale i Mallardo sono stati da sempre contrari che hanno preferito affari più redditizi, usando i loro colletti bianchi. Nella partita oltre ai Mallardo,ci sarebbero anche le famiglie Licciardi, Contini e Polverino. Di certo a Giugliano e dintorni, più operazioni hanno messo in evidenza che nella terza città della Campania la droga passa e come, ma solo in quantità industriali andando poi ad alimentare il mercato dei grossiti.A gestirlo sarebbero i Polverino di Marano, alleati dei Mallardo che si occuperebbero dei contatti con le organizzazioni estere (soprattutto Spagna e Marocco, ndr), distribuendola nelle “piazze” di Scampia, Melito ed altri comuni limitrofi.

 

(nella foto il luogo dell’agguato con i due feriti: Nello Di Biase e Silvano Ciccarelli)


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