Casavatore, consiglieri e assessori imparentati con esponenti della malavita, spunta anche il parente del boss pentito Pasquale Scotti

Casavatore.Dopo la pubblicazione del Decreto di scioglimento in Gazzetta Ufficiale, il quadro che emerge è davvero devastante. Infatti, secondo ulteriori motivazione ascritte nel decreto: “Appare utile, nel  contesto – si legge –  al  fine  di  meglio  delineare  la compagine governativa, riportare i più evidenti precedenti e  legami degli amministratori con la criminalità organizzata.  Omissis, e’ imparentata con esponenti di spicco del clan; il padre,  gravato  da  numerosi  pregiudizi  e’  affiliato, insieme al fratello ed al cugino, allo stesso clan  ed  ha  avuto  un ruolo  attivo  nella  organizzazione  della  festa  dei  gigli  2016, partecipando come presidente di un comitato.  Omissis, già consigliere di maggioranza durante la  precedente consiliatura e’ coinvolto in numerosi procedimenti penali per  estorsione, associazione a delinquere e rapina.  Un altro consigliere e’  imparentato  con  il  noto  camorrista Omissis latitante in Brasile per oltre 30 anni, arrestato nel  maggio scorso ed estradato in Italia. La convivente sempre di quest’ultimo, e’  sorella  di un affilato al clan  e pluripregiudicato con evidenze  di frequentazioni, in particolare nell’anno  2015,  con  affiliati  alle consorterie camorristiche della zona.  (il riferimento al boss pentito Pasquale Scotti in questo caso è chiaro). Un altro consigliere   e’  parente  di  affiliati  al   gruppo camorristico e al clan  Omissis.  E’  tra  i  candidati  alle comunali 2015 coinvolti  nell’inchiesta  della  D.D.A.  di  Napoli  e destinatario,  insieme  al  Omissis,  di  avviso  di  conclusioni  di indagini per i reati di minaccia e violenza ad elettori,  perché  in concorso tra loro «con piu’ azioni di un medesimo disegno  criminoso, durante la campagna elettorale per l’elezione del sindaco  e  per  il rinnovo del consiglio comunale di Casavatore del  31  maggio  2015  e successivo turno di ballottaggio del 15 giugno 2015 per  ottenere  il voto degli elettori in favore di una delle liste in campo ed esercitavano in via diretta o per  il  tramite di Omissis (consigliere uscente non ricandidato). Il consigliere  Omissis,  già esponente  di  minoranza  nella precedente gestione, e’ stato denunciato per violazione della normativa sugli assegni bancari e per abuso d’ufficio, e’ imparentato con affiliati al clan. Da quanto segnalato in un esposto anonimo, pervenuto alla Commissione  d’indagine,  pur essendo di contrario schieramento, avrebbe raggiunto  un  accordo segreto con il Omissis alla quale avrebbe fornito il proprio sostegno in Consiglio comunale ottenendo in cambio il controllo nella gestione degli appalti pubblici dell’Ente. Lo scritto e’  stato  inviato  alla Procura  della  Repubblica  e   alla   D.D.A.   per   i   conseguenti accertamenti. L’Organo ispettivo ha verificato, al riguardo,  che,  dopo  la   fuoriuscita   dalla   maggioranza   di   quattro consiglieri, ha costituito il punto di equilibrio, per  garantire  la stabilità dell’attuale Amministrazione, tanto che  la  sua  assenza, quale componente della minoranza, e’ risultata decisiva nella  seduta del Consiglio comunale che ha deliberato l’approvazione del bilancio”.

Ciro Bene


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