Casavatore, Piano Casa e scempio urbanistico: rilevate macroscopiche e sospette irregolarità. Concessioni a soggetti legati ai clan

Casavatore. Piano Casa e scempio urbanistico, rilevate macroscopiche e sospette irregolarità.  Concessioni a soggetti legati ai clan : azione di “improvvisati” dirigenti. Continuano ad emergere fatti e circostanze dal Decreto di scioglimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio scorso, inviati direttamente all’attenzione della Procura.  A  fronte  del  generale  atteggiamento  di  immobilismo – si legge -,  si  e’ registrata,  invece,  una  sospetta  intensa  attività  nel  settore urbanistico  per  gli  interventi  relativi  al  “piano  casa”,  dove numerose e articolate procedure autorizzative, caratterizzate  spesso dall’illegittima approvazione  di  varianti  ai  progetti  originari, hanno   consentito   lo   sfruttamento   edilizio   del    territorio avvantaggiando imprese che  sono  risultate  spesso  riconducibili  a persone affiliate o contigue ai clan locali. Vale  la  pena  evidenziare  che  esponenti  di   rilievo   della burocrazia comunale sono coinvolti nel medesimo  procedimento  penale per il rilascio della sopradescritta autorizzazione urbanistica,  che ha interessato tra gli altri ( alcuni amministratori ndr), instaurato presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord, per i reati in concorso di abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio, omessa denuncia  di  reato  da parte  di  pubblico  ufficiale,  falsità  ideologica  commessa  dal privato. A fattore comune  si  e’  disvelata  una  situazione preoccupante  che  investe  le  articolazioni  più   sensibili,   in particolare  nei  settori  tecnici  (lavori  pubblici,   edilizia   e urbanistica) sono emersi un disordine amministrativo e  una  generale inosservanza delle regole che sono apparse funzionali alle  finalità di tipo affaristico clientelare per favorire, tra gli altri, soggetti legati  alla  criminalità  organizzata,  specie  nell’ambito   degli appalti e  degli  affidamenti  dei  lavori  e  dei  servizi,  laddove frequente e’ stato il ricorso  alla  somma  urgenza,  all’affidamento diretto  e  alla  proroga  con  elusione  delle  numerose   direttive comunitarie e di settore. Alla guida delle importanti articolazioni amministrative si  sono alternate, nel tempo, due professionalità tecniche: che sono stati i principali protagonisti delle diverse  procedure  di  cui  la commissione  ha  evidenziato  le   anomalie   oltre   che   esecutori disponibili di distorte linee di pianificazione  politica  che  hanno permesso alla criminalità organizzata di ottenere benefici. Oggi Omissis subentrato dal 1° luglio 2013, sulle cui capacità professionali l’organo ispettivo ha rilevato che, al di là  dell’esperienza  e  della  pratica  acquisita  nel  tempo  nella materia, non ha alcuna specifica competenza. Viene in primo luogo  evidenziata  la  grave  compromissione  del territorio per lo scempio urbanistico che lo ha  dilaniato  a  fronte del quale il comune  ancora  utilizza  un  vecchio  piano  regolatore generale adottato nel 1976. Ciò ha consentito, nei fatti,  all’amministrazione  comunale  di Casavatore di adottare un piano casa per  la  riqualificazione  e  lo sviluppo  edilizio  di  vaste  aree,  connotato   da   autorizzazioni illegittime e dall’indiscriminato ed  eccessivo  aumento  dei  volumi edificabili sul territorio. In particolare, sono stati previsti e poi  realizzati  interventi di edilizia residenziale in Viale Michelangelo, in Via  Libero  Bovio ed  in  via  Taverna  Rossa,  tutti  contraddistinti  da  un’assoluta mancanza di corrispondenza ai principi fissati dalle leggi regionali, da molteplici finte varianti ai progetti originari che  sono  servite ad aumentare i volumi edificabili con la conseguente riduzione  delle aree che da convenzione dovevano essere riservate all’uso pubblico. Tali  macroscopiche  irregolarità,  hanno  messo  in   luce   la disponibilità dell’Ente  locale  ad  assecondare  le  richieste  dei costruttori, caratterizzate da profili di palese illegittimità,  nel solo interesse degli stessi. Esemplificativa   al   riguardo   e’   la   procedura    relativa all’intervento di Via Taverna Rossa, iniziata nel 2010  allorché  la Società  ha  chiesto  un  permesso  di  costruire  per   la trasformazione  edilizia,  a  parità  di  volume  esistente,  di  un immobile industriale in un complesso residenziale per  realizzare  124 unità abitative oltre a locali commerciali e box auto.  La convenzione con cui venivano regolati i rapporti tra l’Ente  e il costruttore riguardo agli standard da rispettare ed  alle  aree  a destinazione pubblica da realizzare a compensazione  degli  oneri  di urbanizzazione era stata stipulata dall Omissis Successivamente, nel 2012, l’Ufficio comunale  ha  approvato  una variante che ha portato a 138, in luogo delle 124  già  autorizzate, il numero delle unità immobiliari  realizzabili.  Per  giustificare, apparentemente, tale cospicuo incremento, Omissis, con una illogica e irrituale procedura, ha calcolato, in favore del  richiedente,  anche la volumetria di  un  edificio,  per  il  quale  non  era  mai  stata rilasciata alcuna concessione edilizia e quindi totalmente abusivo e, di contro, non ha, invece, provveduto a rideterminare in  aumento  il calcolo delle superfici da riservare all’uso pubblico, avvantaggiando per  ben  due  volte  il  costruttore,  l’una  per  l’aumento   della volumetria disponibile, l’altra per il minore onere da sopportare  in favore della collettività. Nel maggio 2013, la Società,  ha  inoltrato  una  nuova richiesta di variante  in  corso  d’opera  per  utilizzare  ulteriori volumetrie ai fini edificatori. Nonostante le  iniziali  perplessità evidenziate dal nuovo responsabile del settore, ed il parere negativo espresso dall’Ufficio legale dell’Ente, il  procedimento  si e’ comunque concluso con l’approvazione  della  richiesta  e  con  la relativa autorizzazione, rilasciata, nel marzo  2016.Si  ritiene  utile  al  riguardo   soffermarsi   sulla   società beneficiaria della illecita condotta dei funzionari pubblici che,  in passato, e’ stata  amministrata  da  omissis gravato  da  precedenti penali e contiguo al clan camorristico Omissis, indagato per traffico illecito  di  rifiuti,  figlio  del defunto  boss. Gli interventi relativi al Piano  Casa,  come  già  detto,  sono oggetto di attenzione da  parte  della  Procura  della  Repubblica  – Napoli Nord, che ha instaurato procedimento penale n. 18163/2015. Infine la  Commissione  ha  ritenuto  di  evidenziare  l’assoluta carenza di concrete  azioni  in  contrasto  al  dilagante  abusivismo edilizio in cui convergono interessi privati e  criminali.  Non  solo l’apparato burocratico non ha esercitato alcuna funzione di controllo del territorio attraverso il rilevamento  degli  abusi  edilizi,  ma, anche quando gli stessi sono stati accertati dalla Magistratura,  non ha  comunque  eseguito  gli  ordini  di  demolizione   dell’Autorità’ Giudiziaria.
Ciro Bene


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