Mentre la Guardia di Finanza continua le indagini sulla doppia vita di Sebastiano Lauritano il naturopata stabiese arrestato due giorni fa con 50 chilogrammi di droga nell’auto e dopo che l’Ordine dei medici ha fatto sapere che lo stesso Lauritano non risulta iscritto ora anche quello che considerava il suo amico diplomatico all’Onu lo scarica. Angelo Antonio Toriello in una nota inviata alla nostra redazione precisa che “se lo stesso si è vantato di essere coordinatore della segreteria del mio ufficio in Italia, ciò non risponde esattamente al vero, precisando altresì che se mi sono avvalso di mansioni del Lauritano, erano solo di carattere professionale ed esclusivamente come “consulente esterno”. Quindi, se di “posizione” si può parlare, era di natura ufficiosa più che ufficiale e basata sulla fiducia di un rapporto amichevole/ fraterno instauratosi da anni, per la predisposizione di progetti di sviluppo e correlati investimenti da svolgersi presso lo Stato di Sao Tome e Principe e/o paesi africani. “Mansioni”, dunque e se si può parlare di tali, dalle quali peraltro ho già revocato al Lauritano tempo addietro per altre questioni e che riconfermo a seguito del suo arresto,e delle quali è mia ferma intenzione non avvalermi oltremodo indipendentemente se eove mai verranno confermate le gravissime accuse a suo carico, per fatti che sono dicerto incompatibili oltre che con le norme di legge, anche con i valori e lo spirito chehanno da sempre ispirato la mia azione, non solo in ambito diplomatico”. E a proposito della sua posizione di ambasciatore Toriello spiega che: “con decreto del febbraio 2012 adottato dal Presidente della Repubblica Manuel Pinto Da Costa, sono stato nominato Ambasciatore Itinerante della Repubblica di São Tomé e Principe, documento che fu pubblicato e, quindi, verificabile sia sul web, sia all’ufficio della presidenza della Repubblica di Sao Tomé e/o bollettino ufficiale interno del paese. Da quella data sono in possesso di regolare passaporto diplomatico rilasciato dal detto Stato. Inoltre, in tale qualità, dal Maggio 2013 sono stato nominato “inviato speciale del Presidente” presso la Missione Permanente di São Tomé e Principe alle Nazioni Unite in New York; nell’ambito della detta missione ho ricoperto anche l’incarico di Deputy Permanent Representative. Tali notizie possono essere da lei agevolmente verificate dal sito Blue Book UN e in tutti gli uffici prepositi…Ricopro l’incarico di ambasciatore anche all’attualità, benché in una posizione di “standby”, poiché sto attendendo indicazioni a riguardo dal PM di Sao Tomé. In altre parole, nonostante i contrasti interni al paese tra governo ed ex Presidente che mi ha nominato, la carica non mi è stata mai revocata, e cosa che dimostrerò in una conferenza stampa che il mio ufficio legale sta organizzando per far luce su tutto. Pertanto, tutto questo chiarisce anche del perché il governo italiano possa essere o meno a conoscenza della mia posizione diplomatica, in quanto il mio accreditamento è alle Nazioni Unite come diplomatico rappresentante dello stato di Sao Tomé and Principe, e non come diplomatico di nomina italiana. In più, lo stato di Sao Tomé non ha mai chiesto un mio accreditamento in Italia, quindi, non ci potrà mai essere una conferma stessa della mia posizione da parte della Farnesina, poiché non intercorrano rapporti diplomatici con la stessa”.