“Condannate lo stalker di Quagliarella”: 5 anni la richiesta del pm per il poliziotto

Torre Annunziata. Finte accuse, foto taroccate, stalking e calunnia: cinque anni di reclusione, questa la richiesta di condanna per il poliziotto per Raffaele Piccolo il poliziotto di Castellammare accusato di aver perseguitato personaggi della Castellammare bene e il calciatore, ora in forza alla Sampdoria, Fabio Quagliarella. Oggi pomeriggio, dinanzi al giudice monocratico Ernesto Anastasio, al termine di una lunga istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero Barbara Aprea ha tenuto la sua requisitoria con una richiesta di pena finale di cinque anni di reclusione.

Nelle sue conclusioni, la pubblica accusa ha ricostruito la vicenda – partita nel 2006 e conclusasi nel 2010 – durante la quale, il poliziotto napoletano aveva perseguitato, l’allora bomber della Nazionale, oltre al padre Vittorio,  al dottore Sergio Infante, il cantore caprese Guido Lembo, l’avvocato stabiese Giovanni Barile, il commerciante anch’egli stabiese Giulio De Riso e il noto medico-politico Attilio Menduni De Rossi.

Quattro le parti civili costituite che hanno discusso, alcune difese dall’avvocato Vincenzo Propenso, che attraverso i propri legali – oltre a chiedere la condanna dello stalker in divisa – hanno formulato pesanti richieste di risarcimento danni. Cinquecentomila euro, i danni morali e d’immagine chiesti da Fabio Quagliarella e dalla sua famiglia, per le persecuzioni di quel periodo che misero anche a dura prova la sua carriera professionale, gettando ombre sui suoi legami. Raffaele Piccolo, diffondeva finte accuse e foto taroccate, via mail e sms, poi fingendosi amico delle li contattava promettendo un aiuto per risalire ai vili autori di quelle accuse infamanti. Accuse di ogni genere, lettere, messaggi, minacce di morte ai parenti Fabio Quagliarella fu il più bersagliato di tutti. In cambio di quell’aiuto amicale, Raffaele Piccolo, cercava di ottenere benefici di ogni genere. Nell’ambito del processo è emersa anche una vacanza nell’isola azzurra di Capri per aiutare Guido Lembo. Pesantissima la richiesta di condanna per il poliziotto in divisa che per rendere attendibile il suo interessamento spingeva le vittime a rivolgersi ad un esperto telematico per scoprire l’autore degli esposti e delle accuse anonime. A metà febbraio, dopo il rinvio tecnico di oggi, il giudice Anastasio del Tribunale di Torre Annunziata dovrà valutare le richieste di accusa e difesa ed emettere la sentenza. (r. f.)


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