Napoli. “Nel corso del 2016 si è presentato un quadro sconsolante delle gestioni pubbliche in Campania, ampiamente permeate da inefficienze, disservizi, sprechi, cattiva organizzazione e corruzione”: Michael Sciascia, presidente della Corte dei Conti della Campania, non ha dubbi sullo spreco di danaro pubblico scoperto nel corso del 2016. Incontrando i giornalisti in vista della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, ha snocciolato i numeri del lavoro dei giudici contabili che sono sette a fronte dei 12 previsti. Lo scorso anno in Campania sono state emesse condanne per oltre 32 milioni di euro ed è stato disposto il sequestro di beni per 21 milioni. Tra le tante cose da fare, ha spiegato ancora Sciascia, “sarà necessario ottimizzare e riorganizzare il sistema della mobilità regionale il cui disservizio grava sui cittadini in termini di disagio”. Ma l’attenzione è altissima anche sul fenomeno dell’assenteismo. Sanità e gestione delle società in house degli enti pubblici: sono queste alcune delle aree dove gli interventi dei magistrati della Procura della Corte dei Conti, guidati dal procuratore Michele Oricchio sono più frequenti. Ancora una volta emerge “un quadro con più ombre che luci della pubblica amministrazione in Campania, con evidenti ricadute sulla qualità della vita degli oltre cinque milioni di abitanti”. I fari della magistratura contabile requirente sono stati accesi anche su fenomeni diversi, come quella dell’aumento dei debiti fuori bilancio degli enti locali soprattutto per il risarcimento di danni per infortunistica stradale, del mancato versamento di somme incassate oppure dell’indebita percezione di contributi pubblici. Davvero singolare la vicenda di un dipendente di una società regionale in house che con la carta di credito aziendale avrebbe fatto scommesse su un sito internet e si sarebbe “gonfiato” lo stipendio. Danno stimato all’erario: circa 180mila euro. In materia sanitaria “c’è un ricorso a consulenze e convenzioni esterne senza adeguata valutazione e valorizzazione delle professionalità interne”, ha detto ancora Oricchio. Nel corso del 2016 alla Procura regionale della Corte dei conti della Campania sono giunti 5313 tra esposti e denunce; le archiviazioni sono state invece 3753 ma il lavoro potrà diventare più spedito anche grazie alla riforma del processo contabile che ha introdotto il patteggiamento con il procedimento abbreviato. Da qualche tempo, come ha evidenziato lo stesso procuratore nella sua relazione, anche amministratori pubblici e consiglieri “hanno lodevolmente interpretato la loro funzione, anche in chiave di denuncia a questa Procura di condotte ritenute dannose”.
I costi delle istituzioni. Secondo Sciascia bisognerà ridurre “significativamente” i “cosiddetti costi delle istituzioni, spostando i mezzi finanziari così recuperati per spese di investimento e il rilancio dell’occupazione, specie giovanile”. . Secondo Sciascia “occorre procedere con decisione a un saggio taglio a benefit, di eliminazione di ingiustificate e ingiustificabili prebende, collegate alle funzioni amministrative, e di spese per nulla produttive né utili, come spesso avviene con aziende regionali e società partecipate, nonché con consulenze ed assunzioni di comodo, avvertite come dannose dalla cittadinanza, nonché ad una oculata gestione dei fondi rimessi ai gruppi consiliari regionali e comunali per l’esercizio delle loro funzioni istituzionali”.
La spesa sanitaria. “La Regione Campania deve completare il risanamento della spesa sanitaria, che va ricondotta a livelli di compatibilita’, portando a termine il piano di rientro finanziario e uscendo dall’attuale commissariamento straordinario”. Finisce anche la sanita’ campana, sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei conti della Campania. Nella lunga relazione, a firma del presidente Michael Sciascia, in vista dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terra’ venerdi’, viene lanciato un monito a tutte le istituzioni del territorio. “Il sistema della mobilita’ regionale – ha scritto Sciascia – deve essere ottimizzato e riorganizzato”. Il disservizio del trasporto pubblico infatti “grava sui cittadini in termini di disagio e di spesa, nonchè tutti gli altri aspetti dell’amministrazione regionale e territoriale, ad iniziare dalle Aziende speciali e dalle Società partecipate. Molti dubbi da verificare insorgono sulla limpidezza dei metodi di gestione di Aziende speciali, sempre nel settore della mobilità, per irregolarità in nomine, assunzioni, affidamenti di consulenze, che saranno presto chiariti. Verifiche del genere sono invero auspicabili anche nelle analoghe Aziende comunali, che presentano non minori problemi finanziari”.
Per Sciascia, massima attenzione va riservata anche alla gestione degli usi civici, con diritto di affrancazione di spettanza regionale, alla gestione delle discariche, del ciclo dei rifiuti ed in genere alla tutela del territorio. “E’ il caso di ricordare il gravissimo problema della cosi’ detta ‘terra dei fuochi’ – ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti – , in ordine al quale saranno individuate le singole responsabilità giuridiche, anche a fini risarcitori e ripristinatori dell’ambiente, bene collettivo fondamentale”.