Corte dei Conti, tutti gli sprechi degli enti pubblici. Sciascia: “C’è bisogno di estremo rigore e correttezza”

NapoliUna regione con enti amministrativi inclini agli sprechi, che mostra segni di ripresa anche se ci sono indagini in corso che mostreranno nei prossimi mesi le voragini in bilancio di numerose aziende partecipate. E’ una relazione in chiaroscuro quella del presidente della Corte dei Conti della Campania, Michael Sciascia, così come quella del procuratore regionale Michele Oricchio, nel giorno della inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Nel salone delle cerimonie del Castel dell’Ovo, bonificato dai cani antiesplosivo, c’erano le massime cariche istituzionali e militari della regione Campania. “Nell’ambito del settore pubblico, in particolare nel nostro territorio così colpito dalla recessione, è sempre preminente l’esigenza di mantenere anche e soprattutto i sistemi finanziari nella legalità con il rispetto della veridicità dei bilanci e in genere dei conti, rifuggendo da meccanismi tecnico-contabili che ne alterino le risultanze – ha detto Sciascia – in particolare i bilanci preventivo e consuntivo di tutte le amministrazioni pubbliche devono essere redatti secondo i criteri enucleati dalla contabilità pubblica e resi cogenti dalla Costituzione con la sua legislazione interposta ed attuativa”. Quindi l’auspicio è nei comportamenti degli amministratori pubblici che devono essere a ispirati ad un estremo rigore e ad una indiscutibile correttezza; tali valori a volte possono essere erroneamente avvertiti come congegni meramente formali, laddove invece qui la forma si sostanzia nella tutela degli interessi della comunit. “Con il nuovo codice degli appalti e con l’autorità nazionale anticorruzione si sta cercando di intervenire: nel nostro Paese ci sono 30.000 stazioni appaltanti, i piccoli comuni devono gestire appalti grandi e incontrano enormi difficolta’ con la conseguenza che l’appalto viene portato avanti male. Va assolutamente accelerata una centralizzazione degli appalti”. Ha detto il procuratore della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio. “Dobbiamo riuscire a ridurre il numero delle stazioni appaltanti altrimenti non ridurremo mai i lavori pubblici inefficienti, gli sprechi e anche le occasioni per lucrare illegittimamente su queste opere pubbliche. Bisogna operare a monte affinche’ si possono evitare episodi distorsivi a valle, dalla cattiva gestione del denaro pubblico a fenomeni corruttivi”, ha concluso.

Nel corso della cerimonia di inaugurazione sono stati snocciolati i dati relativi alle istruttorie concluse nel 2016. Tra le attività investigative della Guardia di Finanza, figura anche quella relativa all’accertamento di un danno erariale da 9 milioni di euro, risalente al 2011, provocato dall’erogazione “a pioggia” di indennità ai dirigenti della Regione Campania. Il Nucleo di polizia tributaria di Salerno, invece, ne ha accertato un altro da 3,3 milioni di euro, relativo al 2016, determinato da sette docenti universitari, con contratto a tempo pieno, che hanno svolto attività professionali con l’utilizzo della partita Iva: in questo caso i finanzieri hanno rilevato profili di incompatibilità d’impiego. Stessa risultanza investigativa anche ad Ariano Irpino (Avellino), nel settore della spesa sanitaria, però, dove la locale compagnia della GdF ha eseguito un sequestro conservativo di beni (terreni, fabbricati, quote societarie e conti correnti) a un ex primario di nefrologia del presidio ospedaliero di Ariano che esercitava la professione nella struttura pubblica e in una clinica privata della quale è risultato essere proprietario e amministratore. Nel settore della spesa sanitaria, infine, le fiamme gialle hanno riscontrato un danno erariale da 11,3 milioni di euro, riguardanti illeciti pagamenti da parte dell’Asl Napoli 3 Sud a centri privati di riabilitazione.

Dopo la sprecopoli in Regione Campania, che nella passata consiliatura ha coinvolto i consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, “abbiamo iniziato a registrare casi analoghi anche a livello comunale in importanti città del salernitano”. Rivela la Corte dei Conti della Campania. Il presidente, Michael Sciascia, usa l’esempio del Comune di Cava De’ Tirreni dove “i capigruppo consiliari sono stati condannati per omesso controllo delle spese illegittimamente imputate dai consiglieri – si legge nella relazione 2016 di Sciascia – al Fondo per i gruppi”. Sotto la lente della Corte dei Conti sono finite le somme usate per l’acquisto di “cellulari, pc, notebook, ristoranti. Alla responsabilità dei capogruppo – spiega il presidente della Corte dei Conti – si aggiunge quella dei singoli consiglieri che hanno individualmente operato la spesa”. In questo senso, riferendosi anche alle “spese leggere” dei consiglieri in Regione, la magistratura contabile “costituira’ – promette Sciascia – un incoraggiamento per un’azione virtuosa di affermazione dei valori della legalita’ con i suoi corollari della trasparenza, dell’imparzialita’, nonche’ della sobrieta’ e della parsimonia nella gestione delle risorse finanziarie, provenienti dai cittadini. Il compito principale della Corte dei conti e’ quella di comunicare ai cittadini le proprie valutazioni sullo stato del settore pubblico per consentire loro di formarsi un’opinione fondata su dati oggettivamente rilevati da spendere nelle opportune sedi politico-elettorali”.

Ma quella delineata stamattina è fondamentalmente una regione con enti amministrativi inclini agli sprechi, che mostra segni di ripresa anche se ci sono indagini in corso che mostreranno nei prossimi mesi le voragini in bilancio di numerose aziende partecipate. 

“Sono rimasto particolarmente colpito, per quanto riguarda la Sanita’, dal fatto che in passato ci siano stati furti di farmaci per importi elevati, anche per 25mila euro, specie quelli per curare l’epatite C che venivano custoditi come fossero pacchetti di aspirina”. Ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile a Napoli: “Si sono verificati furti di farmaci in alcuni presidii della provincia di Napoli. Le indagini sono ancora in corso nel settore della sanità mi me li hanno anticipate i Nas. I farmaci vengono rimessi nel sistema dell’assistenza farmaceutica con problemi sulla loro diffusione”. Oricchio sottolinea che “abbiamo anche riscontrato doppi e tripli pagamenti delle medesime prestazioni che venivano effettuate ad alcune strutture convenzionate per cui la stessa prestazione, peraltro anche di dubbia erogabilita’ da parte del servizio sanitario nazionale, venivano pagata in via amministrativa, in via giudiziaria con un decreto ingiuntivo e poi se c’era la cessione del credito c’era un terzo pagamento. Quando la Guardia di Finanza ha cominciato ad indagare ci siamo accorti della mancanza di controlli. Non e’ possibile che si debba attendere l?attivita’ di magistratura e forze dell?ordine per scoprire questi fenomeni perche’ altrimenti il sistema amministrativo non riesce a stanarli e reprimerli”.

“Ringrazio il Presidente Corte dei Conti della Campania, Michael Sciascia, per le indicazioni fornite in merito all’attività dei rappresentanti istituzionali. Il suo monito ad evitare gli sprechi della politica che possano poi aprire la strada alla spinta populista, è prezioso e tutti dovremmo farne tesoro”. Così il consigliere regionale Gianpiero Zinzi a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. “Della sua relazione ho apprezzato molto anche il richiamo al fenomeno della Terra dei Fuochi e all’annunciata attività di controllo sulla gestione dell’emergenza. La Commissione speciale che presiedo – prosegue Zinzi – continuerà la propria azione esercitando un ruolo di impulso, sulle attività già realizzate e quelle in essere”.


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