Pimonte. Tutti tornano a casa, aspettando l’esito del processo agli arresti domiciliari. Sono gli 11 indagati minorenni, ritenuti responsabili della violenza sessuale di gruppo ai danni di una 15enne. L’atroce violenza avvenne la scorsa estate a Pimonte, cittadina nel cuore dei Lattari.
Ieri, il giudice del tribunale per i Minorenni di Napoli ha accolto le istanze presentate dagli avvocati, decidendo di scarcerare tutti i giovani. Ragazzini che soltanto a fine marzo conosceranno il loro destino. All’ultima udienza, infatti, poi sarà sentenza. Nel frattempo, tutti hanno chiesto la messa alla prova. Alcuni cercheranno di rifarsi una vita, cancellando l’onta della vergogna, attraverso il volontariato e come pena alternativa al carcere.
L’inchiesta nacque dalla denuncia della vittima. La 15enne aveva dichiarato di essere stata costretta, dopo aver avuto un rapporto sessuale con il suo fidanzato, il nipote dei boss dei Monti Lattari, ad averne anche con gli amici di questi, sotto la minaccia della pubblicazione su social network di un filmato riguardante il precedente rapporto. Minaccia poi ripetuta in successive occasioni. Un giro di violenze riscontrato dagli inquirenti nei video dei cellulari sequestrati all’intero branco di ragazzini.
 Monica Barba