Condanne per poco più 65 anni di carcere e 4 assoluzioni per i 26 imputati per il fallimento del pastificio Antonio Amato spa di Salerno, ex sponsor della nazionale italiana di calcio. E’ la richiesta avanzata dal pm Vincenzo Senatore della Procura di Salerno al termine di una requisitoria durata circa sei ore. La pena più pesante per l’ex deputato ed ex sottosegretario Paolo Del Mese, otto anni, e per l’imprenditore di Pontecagnano, Antonio Anastasio, sei anni, grande amico del deputato. Quattro anni di carcere invece la richiesta per l’imprenditore nocerino Enrico Esposito della Esa Costruzioni. Stessa richiesta anche per Marcello Mascolo. Tre anni e 6 mesi per Alfredo Delehaye; tre anni per Roberto D’Imperio. Due anni e 10 mesi anche per il presidente dell’Ordine nazionale dei Commercialisti, Claudio Siciliotti, consulente della famiglia Amato, 2 anni e 9 mesi per il collega siciliano Giovanni Giudice..E poi 2 anni e 6 mesi per Massimo Menna del Pastificio Garofalo di Gragnano, Pietro Maria Vessena, Pasquale Attanasio e Paola Bisogno. E ancora due anni e 4 mesi per Mirko Mannaro, Antonio Esposito e Luciano Vignes. Due anni e 3 mesi per Emanuela Troiero e Michela Cignolini; due anni e 2 mesi per Alfio Barbato. Richiesta di due anni di carcere per Maria Cirillo, Francesco Maria Franzesi e Leonardo De Filippo. Infine un anno e 6 mesi per Maurizio Pilone. Quattro invece le richieste di assoluzione: per Gilberto Belcore, Francesca Maria Napoli, Patrizia Beatrice e Ignazio Amato L’accusa per tutti è di bancarotta fraudolenta per aver dissipato le casse societarie nonostante una situazione di criticità nei bilanci della Amato Spa. Secondo il magistrato gran parte, le responsabilità di quanto accaduto siano del cavaliere Giuseppe Amato oggi defunto.