Sulla vicenda dei ‘furbetti del cartellino’ indagati all’ospedale Loreto Mare di Napoli “rimane una domanda. Tre anni di indagini della magistratura: e la direzione dov’era in tutto questo tempo?” Lo chiede il segretario generale Cgil Susanna Camusso, interpellata sul tema a margine di un convegno a Milano. Camusso nota comunque come i ‘furbetti’ oltre alla presunta truffa “hanno screditato tutti i loro colleghi, che sono la stragrande maggioranza e di cui nessuno parla”
“Fa bene allo Stato che si scoprano i furbetti del cartellino, ma spero che le istituzioni dello Stato diano l’esempio il più possibile”. Lo ha affermato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare il maxiassenteismo scoperto nell’ospedale Loreto Mare di Napoli. “Fa bene allo Stato che si scoprano questi altarini – ha proseguito – ed io sono impegnato anche sul fronte Parlamento dove siamo stati i primi a denunciare i furbetti. Molto spesso abbiamo visto le indegne scene dei ‘pianisti’ che votano anche per quelli di fianco in aula. Per fortuna alla Camera dei deputati è stato introdotto il sistema delle impronte digitali, ma non tutti lo usano. E al Senato, dove questo sistema non esiste, è capitato spesso. Quindi dobbiamo dare l’esempio, come istituzioni, il più possibile per contrastare i furbetti”.
La Cisl Fp Nazionale, unitamente alla Federazione regionale campana, in merito ai gravissimi episodi avvenuti all’ospedale Loreto Mare di Napoli, che hanno portato la magistratura all’arresto di diversi operatori del servizio sanitario, ritiene “inaccettabile quei comportamenti che per primi hanno danneggiato i cittadini togliendo risorse a tutte quelle persone che ogni giorno sono costrette a rivolgersi al servizio sanitario”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, la Cisl Funzione Pubblica nazionale e la Federazione regionale campana. “Questi comportamenti – si legge -, oltre a danneggiare le persone e a ledere il loro diritto alla salute, sminuiscono l’operato di tutte le donne e gli uomini, infermieri, oss, professionisti tecnici, sanitari e amministrativi che ogni giorno, con abnegazione, garantiscono quella risposta sanitaria a cui i cittadini hanno diritto”. “Allo stato attuale alla Federazione risulta che solo una persona iscritta alla Cisl, rappresentante sindacale e componente della Sas aziendale, sia stata chiamata in causa dalla magistratura nella posizione di persona informata dei fatti” – chiarisce la Cisl Fp. “Qualora, nel prosieguo delle indagini, dovessero emergere comportamenti penalmente perseguibili o non rispettosi delle regole della Cisl, la Federazione agirà immediatamente utilizzando tutti i provvedimenti previsti dal regolamento sino all’espulsione”.