“I ragazzi del Bambino Gesù”, nel documentario anche la storia di Annachiara una 14enne di Nocera Inferiore

È stato presentato oggi alla stampa “I Ragazzi del Bambino Gesù “, documentario in 10 puntate ideato da Simona Ercolani e in onda su Rai3 da domenica 19 febbraio, alle 22.50. Tremila ore di girato, che hanno coinvolto, in un anno di lavoro, più di 50 persone, per raccontare il legame tra un gruppo di dieci ragazzi, dai 4 ai 21 anni, colpiti da patologie gravi. Protagonisti con loro, i famigliari e gli operatori sanitari dei cinque reparti del Bambino Gesù, il policlinico e centro di ricerca pediatrico più grande in Europa, sede per l’Italia di Orphanet, il database mondiale per le malattie rare. “Un progetto, più che un programma televisivo, che risponde all’esigenza del servizio pubblico di parlare un linguaggio universale, capace, allo stesso tempo, di comunicare speranza e di omaggiare la scienza e i suoi successi”, ha spiegato Antonio Campo Dall’Orto, Direttore Generale Rai. A credere fortemente nella trasmissione, che ha ottenuto il patrocino del Ministero della Salute e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: “Quando la Rai mi ha proposto il progetto, sono stata entusiasta. Eppure, con il passare delle ore ho iniziato ad avere una grave crisi di coscienza: come avrebbero rappresentato il dolore dei bambini? Poi, ha prevalso il mio celebre ottimismo e ho pensato che avremmo potuto raccontare un esempio tra tanti di buona sanità del nostro Paese. Il nostro ospedale, d’altronde, vuole essere una comunità dove la vita trionfa sulla morte. Non volevamo farci pubblicità, ma solo dire che tanti malati sono i migliori testimoni di una vita diversa. A Simona Ercolani e Daria Bignardi va il merito di essere entrate nei reparti con quella delicatezza estrema indispensabile per stare dentro a un ospedale e raccontare queste storie”.

Tra le dieci storie che verranno raccontate c’è anche quella di Annachiara 14 anni che vive a Nocera Inferiore. Scopre di essere malata di mielodisplasia e l’aggravarsi della malattia la costringe a trasferirsi a Roma, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ per iniziare le cure. Annachiara è ospite in una casa di accoglienza e anche lei, come Roberto, subisce un trapianto di midollo. Dopo un periodo di convalescenza esce finalmente dall’ospedale per iniziare i “suoi cento giorni di attesa”. Il tempo necessario per capire se il trapianto e’ andato a buon fine. La sua reazione al trapianto purtroppo non e’ delle migliori, il fisico oppone forte resistenza. Annachiara perde molto peso e non puo’ tornare a casa finchè non si sarà rimessa in sesto. Mentre è in ospedale affronta e supera anche gli esami di terza media. Le sue giornate passano tra i day hospital e la casa d’accoglienza Peter Pan, dove incontra nuovi amici.


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