I Van Gogh sottratti alla camorra tornano ad Amsterdam

Napoli. Tornano a casa i due capolavori di Van Gogh rubati ad Amsterdam nel 2002, spariti per 14 anni e ritrovati nel settembre scorso, sottratti alla camorra dai finanzieri del comando provinciale di Napoli, a Castellammare di Stabia Un volo privato partito oggi dall’aeroporto di Capodichino riporterà in Olanda le preziose tele, esposte per tre settimane nelle sale del Museo di Capodimonte, dove il comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ha riconsegnato i dipinti alle autorità olandesi. Nella caserma Piave di viale XXI Aprile, a Roma, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, si è congratulato con la Guardia di Finanza per il ritrovamento dei due quadri, ‘La chiesa riformata di Nuemen’ (1884) e ‘Vista dalla spiaggia di Scheveningen (1882), considerati di “inestimabile valore artistico” e finiti anche nella Top ten art crimes dell’Fbi. “Oggi celebriamo la conclusione di una storia molto importante per il nostro Paese, ma non solo” ha detto il ministro che ha ringraziato “a nome del Governo” chi ha svolto l’operazione che “ci consegna ancora una volta il ruolo di leadership riconosciuto nel mondo nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte”. Era il dicembre del 2002 quando i due quadri vennero trafugati dal Van Gogh Museum. Delle opere, di piccole dimensioni e “fondamentali” per ricostruire la prima stagione pittorica dell’artista, si persero le tracce per circa 14 anni. Poi, il ritrovamento a settembre scorso durante un’operazione anti-camorra nei confronti del clan camorristico Amato-Pagano, i cosiddetti Scissionisti, dedito al traffico internazionale di droga e al riciclaggio. La Guardia di finanza scopre basi stabili del clan in Olanda e Spagna e individua i canali di riciclaggio. Scattano la custodia cautelare, ma soprattutto il sequestro dei beni pari a 33 milioni di euro tra società, terreni, fabbricati e ville. In una delle proprietà perquisita a settembre 2016, i finanzieri trovano i due Van Gogh “in buono stato di conservazione e avvolte da un panno bianco”. A gennaio i due capoclan, Raffaele Imperiale e Mario Cerrone, sono stati condannati a 18 e 14 anni.


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