Il sindaco Fortunato: “La fabbrica di armi di Policastro è abusiva. Famà mi ha più volte minacciato”

Policastro Bussentino. Imprenditore coinvolto nell’inchiesta per le armi a Libia e Iran insieme ai coniugi Di Leva: il sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato, denuncia irregolarità nell’impianto di produzione di cartucce dii Carmelo Famà. Una lettera al Prefetto di Salerno, ai carabinieri e alla Dda di Napoli per presunte irregolarità nell’impianto di Policastro Bussentino riaccende i riflettori sull’imprenditore che nei giorni era apparso in alcune immagini seduto su una catasta di kalashnikov. La foto trovata a casa di Mario Di Leva e Anna Maria Fontana a San Giorgio a Cremano, nel corso della perquisizione dell’arresto della coppia aveva fatto molto clamore. Ma Carmelo Famà è anche indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura Antimafia di Napoli per il traffico di armi in Libia e Iran. Giovanni Fortunato ha scritto al Prefetto e all’antimafia: “Il nostro Comune negli ultimi anni ha più volte denunciato alle autorità competenti la situazione di illiceità perpetrata all’interno dell’impianto di polveri da sparo e vista la recente notizia dell’inchiesta sul traffico di armi è doveroso fare ulteriori accertamenti. Famà porta avanti la propria produzione in un locale abusivo e privo del regolare certificato di agibilità. Ritengo doveroso denunciare nuovamente lo stato di pericolosità della struttura priva di ogni requisito di legge, ma anche del titolare che in più di un’occasione come documentato agli atti di questo Ente, ha rivolto minacce contro il personale dipendente in servizio e anche al sottoscritto”. La denuncia è stata trasmessa ai carabinieri della Compagnia di Sapri. Famà nei giorni scorsi aveva spiegato che la foto ritrovata a casa Di Leva era solo un’immagine goliardica scattata nel 2004 durante un accertamento effettuato come perito balistico all’interno di alcuni containers carichi di armi.


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