Listopoli a Napoli, Mola al pm: “Non ho compilato io la lista”

E’ durato circa cinque ore l’interrogatorio, davanti al pm Stefania Buda, di Gennaro Mola, esponente del Pd e compagno della ex candidata a sindaco di Napoli, la parlamentare Valeria Valente. Mola è indagato per violazione della legge elettorale nell’ambito dell’inchiesta sulle candidature all’insaputa dei diretti interessati relative alle elezioni comunali dello scorso anno. Assistito dagli avvocati Bruno Von Arx e Manlio Pennino, l’esponente politico ha respinto gli addebiti. Mola ha risposto alle domande del pm Stefania Buda che conduce le indagini dopo la denuncia di una ragazza di 23 anni disabile che aveva ricevuto a casa la richiesta della Corte d Appello di Napoli di rendicontazione delle spese sostenute per la campagna elettorale. Ma lei, come altre otto persone, non aveva mai dato il consenso alla candidatura. In particolare, ha negato quanto sostenuto dal consigliere comunale Salvatore Madonna asserendo di non essere stato lui a consegnargli gli elenchi con i nominativi di persone che erano all’oscuro del loro inserimento nella lista civica NAPOLI Vale. Ha sostenuto che può essersi trattato di un errore materiale, ed ha sottolineato che non avrebbe avuto alcun interesse a candidare persone a loro insaputa in quanto ciò, oltre a non comportare alcun “ritorno economico” (nel senso che non si percepiscono contributi a seconda del numero dei candidati) avrebbe potuto rappresentare un danno a livello politico determinando le dimissioni della Valente nella eventualità che fosse stata eletta. Ha evidenziato inoltre che l’inserimento dei 9 nomi risultati ‘irregolari’ non sarebbe neppure servito al raggiungimento del numero minimo dei candidati da presentare in lista. Successivamente è stato ascoltato in qualità di persona informata dei fatti Mario Casillo, capogruppo alla Regione Campania.


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