Listopoli a Napoli: sentito anche un pentito

Le dichiarazioni di testimoni, i documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza presso gli uffici elettorali del comune, il verbale di interrogatorio dell’unico indagato, ascoltato ieri in procura. E’ il materiale investigativo ora all’esame degli inquirenti che stanno indagando sulla vicenda dei candidati inseriti a loro insaputa nelle liste delle elezioni comunali di Napoli dello scorso anno. E’ il momento di tirare le prime somme anche se in parallelo all’approfondimento degli atti fin qui acquisiti proseguono gli interrogatori (oggi è stato il turno, a quanto si è appreso, di un collaboratore di giustizia che sostiene di essere a conoscenza di fatti utili alle indagini). Un passaggio importante dell’inchiesta – condotta dal pm Stefania Buda e coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino – che si è concentrata soprattutto sulla lista civica NAPOLI Vale collegata alla candidata a sindaco Valeria Valente, del Partito Democratico, è rappresentato dal lungo interrogatorio, conclusosi ieri pomeriggio, di Stefano Madonna, il consigliere comunale del Pd iscritto nel registro degli indagati per violazione della legge elettorale per aver autenticato le firme di nove candidati “inconsapevoli”. Madonna, dopo aver ammesso di aver autenticato le firme in assenza dei diretti interessati e di aver agito comunque in buona fede sia pure con superficialità, ha indicato in Gennaro Mola, esponente del Pd campano e compagno della Valente, come colui che nella sede del comitato elettorale gli consegnò l’elenco dei nomi con le firme da autenticare. I magistrati stanno ora valutando la posizione di Mola che era stato convocato, prima che venissero acquisite le dichiarazioni del compagno di partito, in qualità di persona informata dei fatti. Le affermazioni di Madonna sul suo ruolo avuto nella vicenda potrebbero infatti aver modificato la posizione di Mola nell’ambito dell’inchiesta. Secondo Madonna fu Mola a consegnargli l’elenco di nomi da autenticare, tra i quali c’erano nove candidati inconsapevoli. Otto di loro saranno interrogati nei prossimi giorni mentre la Guardia di Finanza, che ha la delega di indagini coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, e’ pronta a depositare numerosi documenti sequestrati.


Articolo precedenteAlbiol: “Dobbiamo dare il massimo in tutte e due le partite e non solo domani”
Articolo successivoNapoli, accoltellato alla gamba per difendere la moglie: presi in due