Tra le persone che hanno denunciato di essere state candidate a loro insaputa nella lista “NAPOLI Vale”, a sostegno della candidatura di Valeria Valente a sindaco di Napoli, c’è “un avvocato di nome Donatella Biondi” che “dice di aver incontrato nelle scorse settimane un uomo dall’identità ignota. Nessun mistero, quella persona era Gennaro Mola”. Così inizia la ricostruzione che la stessa Valeria Valente, parlamentare e consigliere comunale di Napoli del Pd, fa dell’incontro raccontato da Donatella Biondi a un quotidiano. Gennaro Mola, ex assessore comunale nella Giunta Iervolino, è il compagno della Valente e ha fatto parte del gruppo di collaboratori in campagna elettorale. “Nelle scorse settimane – racconta Valente – diverse persone candidate nelle liste a mio sostegno avevano contattato la mia segreteria per chiedere informazioni e aiuto su come andava fatta la rendicontazione delle spese elettorali, essendogli arrivata la richiesta. La rendicontazione è un atto che comunque compete al singolo candidato. Essendo passati 7 mesi dalla campagna elettorale, ed essendo il mio comitato ormai sciolto, è stato Gennaro, anche per le sue competenze professionali, ad occuparsi di incontrarle, una ad una, per consegnare loro il modulo prestampato sulla rendicontazione e dare indicazioni su come compilarlo, sia nel caso delle spese sostenute, sia nel caso delle spese non sostenute. E’ stato un atto di cortesia che per noi era anche un gesto doveroso”.Tra le persone che Gennaro Mola ha incontrato, prosegue Valente, “c’è anche l’avvocato in questione. L’incontro è avvenuto di giorno a piazza Municipio, un luogo pubblico affollato, di fronte a Palazzo San Giacomo, dove Gennaro è stato consigliere e assessore per 10 anni: difficile trovare lì davanti qualcuno che non lo conosca e tantomeno pensare che in quel contesto possa muoversi in una condizione di anonimato”. L’avvocato, aggiunge Valente, “ha esposto a Gennaro il problema di essere candidata inconsapevole. Lui le ha detto che avrebbe cercato di raccogliere informazioni per aiutarla e che, nel caso, gliele avrebbe comunicate. Da allora – conclude la parlamentare Pd – non l’ha più sentita.”