Napoli, appalti ad alto rischio corruzione

“Gli appalti sono un settore dell’economia nazionale su cui c’e’ il rischio della corruzione. Oggi ci troviamo in un momento particolare: abbiamo presentato a Bruxelles un preventivo per il terremoto, per l’emergenza di 30 miliardi di euro, e poi c’e’ un ampio progetto per piano case e ristrutturazione” . A dirlo e’ il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati, a Napoli, per una serie di seminari multidisciplinari dal tema Legalita’ e Lavoro, nella sede dell’Associazione costruttori partenopea organizzato dagli Ordini degli architetti, degli avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti e ingegneri. Laudati aggiunge anche che “la spesa pubblica per gli appalti e’ un nodo cruciale di una societa’ democratica” e che quindi “ci troviamo alla vigilia di un momento importante per cui un’iniziativa come questa, dove ci si interroga sull’infiltrazione della criminalita’ negli appalti e’ molto rilevante”, anche perche’ “il governo e’ impegnato nelle modifiche al codice degli appalti e di un’altra serie di legislazioni”. Una riflessione multidisciplinare in cui partecipano tecnici delle imprese, tecnici della magistratura, rappresentanti della societa’ civile e’ importante in quanto “bisognera’ trovare il sistema per garantire lo sviluppo e la crescita del Paese ma noi abbiamo un rischio criminalita’ organizzata molto forte. Il fatto che viene fatta a Napoli e’ particolarmente significativa”. Dai dati di un ricerca nazionale si evince che “per la mafia la capitale economica e’ al Nord” spiega Laudati che ancora evidenzia come “il dato fondamentale di questa ricerca ci dice che una volta intervenuti, bloccando imprese della mafia, si registra un boom economico da parte di quelle legali”. “E’ inutile nasconderci sul vero problema: e’ fondamentale che le imprese legali devono avere sviluppo e avere la possibilita’ di crescere. Bisogna riuscire a capire che l’economia legale conviene a tutti, che la presenza di denaro da parte delle mafie e’ pericoloso. Avere rapporti con la criminalita’ rende schiavi e danneggia l’impresa locale e quella italiana”. Il pm della Dna commenta cosi’ quindi l’episodio avvenuto nel rione Sanita’, con spari contro la vetrina di un noto esercizio commerciale: “La mafia e’ presente sul territorio con due facce: una antica, quella parassitaria, con il pizzo, con danneggiamento, con le tangenti, una mafia grezza, rudimentale che non morira’ mai perche’ legata al disagio locale” mentre il vero problema, continua, e’ “il nuovo volto della mafia, fatta da imprenditori di origine mafiosa, che hanno studiato all’estero, che conoscono l’economia, la struttura legislativa: si presentano in maniera diversa, sono mimetizzati nel tessuto sociale, difficilmente aggredibili sotto il profilo processuale, e quindi quella mafia del denaro, dei colletti bianchi costituisce un pericolo purtroppo ancora maggiore rispetto quella predatoria”, conclude Antonio Laudati


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