E’ caccia serrata ai due babditi che stamane hanno seminato il panico nel rione Sanità a Napoli facendo fuoco contro le vetrine da esposizione della pasticceria 2Poppella”. Poco prima del raid avvenuto davanti a passanti e bambini, il titolare, Ciro Scognamiglio, 42 anni, e i suoi dipendenti, avevano servito dei clienti. L’agguato, per fortuna, è scattato quando lo stesso Scognamiglio con i dipendenti erano già nel laboratorio retrostante il negozio, e i clienti già andati via. Il commando, composto da due persone incappucciate in sella a uno scooter, è giunto davanti alla pasticceria percorrendo via Arena della Sanità contromano. Giunti al civico 24, uno dei due ha sparato tre colpi calibro 9 contro il negozio. Il commando è poi fuggito, verso via Vergini. Le fasi dell’agguato sono emerse dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Un colpo ha trapassato la vetrina mobile che tiene in caldo i dolci e terminato la corsa sul pavimento della pasticceria. Il ritrovamento di un bossolo nel negozio fa presupporre che i banditi si siamo avvicinati moltissimo al negozio, prima di sparare. Indagano gli investigatori del commissariato San Carlo All’Arena e la Scientifica.
Scognamiglio è affranto per l’accaduto, non ha voglia di parlare con i cronisti che gli chiedono un commento. Con gli occhi gonfi di lacrime si rivolge a qualche cliente e dice: “Non me lo dovevano fare, sto male”. Appartiene a una famiglia che ha iniziato a produrre dolci, nella Sanità, dal 1920. E sono in molti a pensare che chi ha sparato volesse colpire un simbolo. Lui è un pasticciere “di terza generazione”: nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto diversi punti vendita a Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando nuovi posti di lavoro. Ciononostante non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nella Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia. La leggenda vuole che anche Totò abbia frequentato i locali della panetteria della nonna di Ciro. Il “principe della risata” era nato una ventina di anni prima, proprio lì vicino. Scognamiglio è anche l’inventore dei ‘fiocchi di neve’, piccole paste di pasta brioche soffice con il cuore di panna montata, ricotta e crema, il tutto spolverato di zucchero a velo. Un dolce nato nel 2005 che lo ha reso famoso in tutta Napoli. Ne sforna migliaia al giorno e oggi qualcuno ha provato a fermare la sua crescita.
La magia del ‘fiocco di neve’ Poppella e l’incontro con Totò
La leggenda vuole che anche Totò, il principe De Curtis, abbia frequentato i locali della panetteria della nonna di Ciro, che aprì il primo negozio nel quartiere Sanità a Napoli nel 1920. L’attore era nato una ventina di anni prima proprio lì vicino. Oggi Ciro ‘Poppella’ Scognamillo, pasticcere di terza generazione è famoso nel rione, e non solo, per i ‘fiocchi di neve’, piccole paste di pasta brioche soffice con il cuore di panna montata, ricotta e crema, il tutto spolverato di zucchero a velo. Il ‘fiocco di neve’ per cui la pasticceria è famosa in tutta Napoli, nasce per caso qualche anno fa: nel 2005 Ciro sforna i primi fiocchi, ma appena una ventina ogni domenica. Oggi è impossibile mantenere il conto, ma stiamo nell’ordine delle migliaia quotidiani. Poi l’iniziativa di regalarne 5.000 ai ragazzi disabili alla Mostra d’Oltremare, nell’ambito della manifestazione “Tutti a scuola”. Da quel momento la crescita è stata inarrestabile e oggi qualcuno ha provato a fermarla.
Verdi: domani solidarietà a pasticceria
“Poppella non ha bisogno di clienti perché la sua fama e la sua bravura sono conosciute ormai anche al di fuori dei confini napoletani e campani, ma, di fronte a una stesa di camorra, è importante far sentire alle vittime di atti criminali del genere la vicinanza delle persone perbene”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, annunciando per domani alle 11 una mobilitazione “mangiando fiocchi di neve” in segno di sostegno concreto contro la violenza della camorra. I Verdi “invitano tutti i napoletani onesti a fare altrettanto per dimostrare solidarietà concreta a chi ha scelto di lavorare nel suo quartiere, anche se è considerato un quartiere difficile e in mano alla criminalità”.. Insieme a Borrelli, tra gli altri, ci saranno i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, la portavoce cittadina Stefania Zenga, i portavoce regionali, Vincenzo Peretti e Benedetta Sciannimanica, il consigliere metropolitano, Paolo Tozzi, e la consigliera di Municipalità Debora Piemontese.