Napoli, festini gay con i preti: ecco la chat della vergogna di Reverendis. Il parroco convocato dal Cardinale Sepe

E’ stato convocato in curia dal cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, il prete gay della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone.L’incontro alla presenza di monsignor Lucio Lemmo, vescovo ausiliare. Il clamore mediatico della notizia che il sarcedote abbia partecipato a festini gay reclutando giovani sulla chat del sito Reverendis ha portato la Chiesa napoletana a una netta chiusura rispetto alla vicenda. Ieri il cardinale ha usato toni bruschi con i giornalisti che ai margini di un convegno al quale partecipava gli hanno fatto domande sulla vicenda. Un silenzio inspiegable davanti a una vicenda squallida con i cittadini e i fedeli, in modo particolare quella della chiesa di Pizzofalcone, indignati oltre il dovuto. La vicenda riportata ieri da Il Mattino rischia di diventare un boomerang per Sepe.L’imbarazzo non basta come non basta una puntualizzazione inviata allo stesso quotidiano da parte dell’avvocato Giovanna Castellano per nome e per conto del parroco di Santa Maria degli Angeli. “Ritengo necessario e doveroso, – scrive l’avvocato – allo scopo di garantire una corretta informazione, chiarire che mai alcun dossier è stato inviato alla Curia, né tantomeno all’attenzione del Reverendissimo Cardinale Crescenzio Sepe, bensì trattasi di un’assurda segnalazione anonima priva di ogni fondamento, inviata al Vescovo ausiliare… In riferimento all’articolo…lo stesso ha suscitato un forte disappunto, poiché riporta fatti non corrispondenti alla realtà e, soprattutto, risulta lesivo dell’immagine della persona del sacerdote” e quindi la diffida a “pubblicare notizie infondate, al fine di evitare pregiudizievoli conseguenze per il parroco, quotidianamente e direttamente impegnato nella sua attività pastorale sul territorio”. E così stamane il quotidiano di via Chiatamone pubblica i contenuti della chat della vergogna del sito Reverendis:

“Ma è questa la chat dei festini gay? Ma non vi vergognate?”, attacca a testa bassa LoverCute. E parte una feroce discussione. “I preti sono liberi di fare quello che vogliono”, risponde LoveNapoli, mentre Caserta80 scrive: “Il fatto di pagare crea maggiore scandalo. Anche se il ragazzo non voleva soldi ma che i preti glieli davano comunque.Se se lo fanno per soldi, vanno con tutti quelli che pagano questi”. E ancora Sapon59Bol: “Sono poco accorti e stupidi, si fanno mettere nel sacco solo x gli istinti”. E ieri il sito moderatore del Reverendis, “colpito da un insolito successo nel cielo di febbraio” è stato costretto a bannare numerosi utenti per i loro commenti fin troppo volgari e spinti tipo OrsettoNA che si presenta in chat con annunci dai fini piuttosto espliciti: “Mi piacciono i sacerdoti ciccioni”. Ma su Reverendis continuano a pullulare annunci hard dai contenuti piuttosto espliciti, che non lesinano in molti casi neppure indirizzi email e numeri di cellulare, come questa datata venerdì 17 febbario: “Ciao, io prete giovane di Verona.Vorrei conoscere preti attivi per un’amicizia e per divertimento. Daii”, e allega i suoi riferimenti di posta elettronica. Ma non è finita. Eccone altri:  “Cerco prete maturo e attivo per farmi confessare a Milano”, e ancora: “Ciao io giovane prete passivo a Ferrara. Cerco ragazzi attivi x amicizia e altro”. E poi: “Salve a tutti..Il mio ex era prete di Padova ma è stato trasferito”, scrive con rammarico uno in chat. Ma c’è anche chi “Cerco un prete molto riservato come lo sono io per avere una storia. Cerco persona con carattere MOLTO dominante”, ma anche chi come don Alessandro, così si firma:”Sacerdote anziano scambia foto con altri sacerdoti. Solo foto e con talare”. Molto diretto, come solo i toscani sanno fare un 52enne che dice di venire da Pisa: “Sono villoso e passivo e faccio vita di campagna. Il mio sogno è conoscere un sacerdote maturo e attivo”. E infine: “Sono un bel ragazzo di 25 anni, alto 1,90 moro, atletico. Vorrei conoscere una suora, non importa l’età. Lascio alla divina provvidenza il decidere quel che accadrà…”.

Sulla vicenda sono intervenuti ieri con una  nota il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli con i consiglieri del Sole che Ride Stefano Buono e Marco Gaudini.”Sono troppi i casi dei preti del napoletano che negli ultimi anni sono emersi agli onori della cronaca per abusi su minori e adolescenti”. “Da padre M.D.M. – viene ricordato nella nota – che fu sorpreso nel 2010 in una piazzola della tangenziale di Napoli mentre, nella sua auto, consumava un rapporto sessuale con una liceale di 15 anni adescata via chat. Per non parlare del parroco di Marano che nel 2012 fu costretto a dimettersi solo dopo che le Iene mandarono in onda un servizio in cui stesso parroco faceva avance sessuali a tre ragazzi di cui uno minorenne che ripresero tutto con una telecamera nascosta. Lo stesso è successo con il prete che andava con le minorenni e nonostante lo scandalo non è mai stato allontanato dalla provincia di Napoli. Anche in questo caso la Chiesa ha perso un’ occasione per allontanare e punire in tempi rapidi alcuni suoi esponenti che sono accusati di reati immondi”. L’ultimo caso, secondo Borrelli, Buono e Gaudini, “fa riflettere: spesso questi preti diventano punti di riferimento in quartieri difficili e poi approfittano di giovani che vivono realtà di degrado sociale, criminale ed economico. Invece di aiutarli a intraprendere nuove strade e a riscattarsi li spingono ancora di più verso il baratro”. “Quello che lascia sbigottiti è che in quasi tutti i casi i preti verso i quali sono state mosse gravissime accuse hanno continuato ad esercitare anche durante le dovute verifiche – continuano i Verdi – restando sempre a contatto con i bambini, i minori e giovani. In questo modo hanno potuto continuare indisturbati a commettere le loro violenze. La verità è che non risulta un solo caso in cui la Curia è intervenuta in tempo per evitare che questi preti continuassero a svolgere le loro violenze. Tutti gli interventi a nostro avviso sempre tardivi sono stati effettuati dopo che gli scandali erano emersi a livello mediatico. Anche in questo caso non apprezziamo il silenzio del Cardinale Sepe”.


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