Arrivando in una città come Napoli, forte anche delle precedenti esperienze, ultima delle quali a Bari, il neo prefetto, Carmela Pagano, incontrando i giornalisti ha sottolineato la necessità di puntare sulla sicurezza ‘integrata’ per affrontare uno dei maggiori problemi delle grandi città. In primo piano – dice ai giornalisti nel corso del suo primo incontro – va posto il rapporto coi sindaci. “E’ una linea che si va rafforzando nel tempo. Quella della integrazione dell’azione dello Stato con quella del governo locale nella consapevolezza ci si basa su interventi diversi tra loro, come quello della riqualificazione del territorio, delle politiche sociali. Sempre centrale dovrà essere il rapporto coi sindaci nel governo del territorio”. Il prefetto annuncia la volontà di conoscere direttamente i problemi delle singole zone della città e della provincia. Sul tema della videosorveglianza, in particolare in alcuni quartieri a rischio, come quello della Sanità ha evidenziato che “si tratta di una priorità, che già sono state adottate iniziative per superare defaillance. Si tratta di un impegno preciso”.
Quali sono le priorità del neoprefetto? “L’ordine – dice Carmela Pagano – si definisce anche attraverso l’ascolto di tutti gli altri attori istituzionali del territorio. Ho incontrato per prime le forze dell’ordine ed il cardinale Sepe. Al massimo entro due settimane mi incontrerò con tutte le massime autorità di governo di questo territorio per condividere gli obiettivi. Tra queste priorità rientra sicuramente quella della sicurezza integrata”. Secondo il prefetto, ci sono “a volte incrostazioni nel tempo che non è difficile sciogliere. Occorre puntare su obiettivi precisi, quattro-cinque punti da toccare e su quello si lavora secondo un preciso cronoprogramma condiviso e in cui ciascuno fa la sua parte. Vorrei evocare il concetto è di responsabilità istituzionale che attribuisco innanzitutto a me stesso”. Ma a Napoli “al di là dei problemi, è evidente che ci sono molte positività. Bisogna coglierle e valorizzarle, non escluso un certo impegno della società civile che si mette in gioco per un cambiamento di rotta”.